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Cecchino sole

Dal Nicaragua al Qatar sempre più lavoratori muoiono a causa delle alte temperature e a ritmi assurdi. E proprio nel Paese centroamericano nasce un programma per tutelarli.

14 Luglio 2021 11:52 Fabrizio Grasso
morti per caldo al lavoro: dal Nicaragua al Qatar

Il caldo torrido sta costando sempre più in termini di vite umane. L’aumento delle temperature in Nord America, certificato dai picchi record registrati nelle ultime settimane in Canada, è solo la punta dell’iceberg di un problema che in realtà coinvolge tutto il mondo, soprattutto le zone più povere dell’Asia e dell’America centrale. Qui infatti, i duri turni di lavoro sotto il sole stanno causando la morte di centinaia di operai, molto spesso mal pagati e sfruttati.

Ogni anno 5 milioni di morti a causa delle temperature estreme

Come certificato da un recente studio, più di 5 milioni di persone muoiono ogni anno in tutto il mondo a causa delle temperature estreme. E il 37 per cento dei decessi potrebbe essere legato al cambiamento climatico causato dall’uomo. Proprio le morti dovute al caldo aumentano costantemente, soprattutto quelle relative allo stress causato da lunghe giornate di lavoro. È il caso del villaggio La Isla, in Nicaragua, ribattezzato negli ultimi decenni La Isla de Viudas (l’isola delle vedove) per l’alto numero di vittime nella popolazione maschile impiegata nei campi.

L’insufficienza renale causata dal lavoro intenso sotto il sole

«Qui, a livello di comunità, abbiamo perso tanto», ha dichiarato al Guardian William Martínez che, da bambino, ha lavorato nelle piantagioni di canna da zucchero. Ora ha 29 anni ed è un ricercatore specializzato in salute e sicurezza sul lavoro, ma per anni ha sofferto di un’insufficienza renale causata dal caldo. La stessa malattia che ha portato alla morte di suo padre e dei suoi zii, oltre che di un’intera generazione di lavoratori. Si tratta, come sostiene la letteratura scientifica, di una malattia renale cronica di origine sconosciuta (CKDu), ma per coloro che sono costretti a lavorare intere giornate sotto il sole cocente, le cause sono chiare, anzi chiarissime. «Lo stress da caldo non riguarda il solo i lavoratori in Nicaragua, ma colpisce anche il resto del mondo. Occorre intervenire subito», ha messo in guardia Martínez.

Sud-est asiatico e Medio Oriente, le fabbriche sono come fornaci

Anche nel Sud-est asiatico, gli operai delle fabbriche di abbigliamento spesso accusano problemi di salute dovuti alla fatica e allo stress. «Sono costretti a lavorare in ambienti spesso privi di aria condizionata, indossando pesanti indumenti protettivi. Queste fabbriche sono luoghi in cui si può facilmente accusare un colpo di calore», ha sottolineato Jason Lee, professore presso la Yong Loo Lin School of Medicine della National University di Singapore e tra gli autori di uno studio circa le conseguenze dello stress da calore a Singapore, in Vietnam e in Cambogia.

Il Medio Oriente non se la passa meglio, con i lavoratori migranti provenienti dal Nepal soggetti al costante rischio di subire un mancamento o un attacco cardiaco dovuto al caldo torrido. E in Qatar, come ha sottolineato un’indagine del Guardian nel 2019, gli stadi che ospiteranno i prossimi Campionati del Mondo 2022 sono macchiati del sangue di migliaia di operai morti per il caldo durante i lavori. Dal dicembre 2010, quando il Paese è stato scelto per ospitare i Mondiali, hanno perso la vita più di 6.500 lavoratori migranti provenienti per la maggior parte da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka.«Abbiamo una pausa di 30 minuti in otto ore», aveva raccontato un lavoratore del Bangladesh impiegato in un cantiere vicino Doha. «Se ci fermiamo 20 minuti in più, ci impongono di recuperarli a fine turno».

In Nicaragua nasce un programma per tutelare i lavoratori

Intanto, in Nicaragua, Martínez ha dato vita al La Isla Network, un gruppo di scienziati impegnato nella tutela dei lavoratori. Ha  convinto un grande zuccherificio della zona a stabilire riposi cadenzati, a garantire acqua potabile e adibire zone ombreggiate per il ristoro. A riprova della bontà del progetto, i decessi per insufficienza renale sono diminuiti, tanto che il Messico ha deciso di sperimentare una versione del programma, nota come Iniziativa Adelante, già il prossimo anno. «Lo stress da caldo blocca gli operai a letto per giorni, con malattie spesso troppo costose da curare. In contesti come quelli del Nicaragua o del Nepal i bambini sono costretti a coprire i buchi degli adulti», ha spiegato Jason Glaser, amministratore delegato di La Isla Network. «È un problema globale, poiché il caldo sta aumentando in tutto il Pianeta e sempre più persone saranno a rischio», ha concluso Martínez. «La cosa più importante è proteggere i lavoratori in tutti i settori».

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