Mentre l’Inter è alle prese con l’ennesimo infortunio di Lukaku, alla vigilia del match di Champions League (ininfluente ai fini della qualificazione) contro il Bayern Monaco, tiene banco il caso della Curva Nord. Sabato sera, durante il match contro la Sampdoria, i club organizzati hanno lasciato il proprio settore dopo la notizia della morte di Vittorio Boiocchi. Il 69enne, storico capo ultrà nerazzurro, è stato ucciso nella periferia di Milano durante un agguato da due uomini in motocicletta. Gli ultrà hanno così lasciato la curva, costringendo però anche tanti altri tifosi non appartenenti ai gruppi organizzati a fare lo stesso. E a due giorni di distanza il caso non si smonta e le proteste sono tante.

Le testimonianze social: «Vergognoso»
Già da sabato sera, immediatamente dopo i fatti, continuano a piovere testimonianze su Twitter su quanto accaduto. C’è chi non riesce a comprendere come «8, 10 persone abbiamo sgomberato un intero settore con urla, minacce e spintoni» e chi racconta di aver visto bambini piangere e persone picchiate. «Ieri sera mi trovavo in Curva Nord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti». Scrive un’altra tifosa, che invoca l’intervento della società. A farlo sono state personalità importante, giornalisti e addetti ai lavori.
Ieri sera mi trovavo in #CurvaNord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita.
Io mi auguro che la società prenda provvedimenti.— .;•*martina.;•* (@martinaloree) October 30, 2022
Il ministro Abodi assicura provvedimenti
C’è poi un vero e proprio caso che si è creato in maniera direttamente collegata ai fatti della Curva Nord. Protagonista è stato il ministro dello Sport Andrea Abodi. Un tifoso si è appellato al suo ministero tramite l’account dello stesso Abodi, chiedendo provvedimenti seri. Lui ha risposto inizialmente: «Buon pomeriggio. Grazie per la segnalazione, mi informerò su quanto accaduto. Serena domenica». In tanti si sono chiesti se il ministro avesse scoperto i fatti di sabato sera soltanto dopo il tweet, che però risale al pomeriggio di domenica 30 ottobre, quasi 24 ore dopo i fatti. Poi lo stesso Abodi, qualche ora dopo, ha scritto: «Quello che è successo è inaccettabile, non è tollerabile. Sono certo che saranno presi immediati provvedimenti. Non solo parole!»
Buon pomeriggio @tiathe96er . Grazie per la segnalazione, mi informerò su quanto accaduto. Serena domenica
— Andrea Abodi (@andreaabodi) October 30, 2022
I violenti rischiano denunce e Daspo
E intanto la palla è passata alla questura. Dopo le numerose segnalazioni, gli agenti sarebbero al lavoro sulle immagini delle telecamere di sicurezza per capire se ci siano stati atti di violenza documentati. Nessuna denuncia né persone soccorse in ospedale, ma se dovesse essere accertata una situazione di violenza potrebbe scattare il Daspo o la denuncia d’ufficio.

La nota della società
A quasi due giorni dalla vicenda è poi arrivata la nota della società: «FC Internazionale Milano condanna con fermezza qualsiasi episodio di coercizione avvenuto sabato sera al secondo anello verde dello stadio di San Siro». Il club parla di «solidarietà ai tifosi» e di voler collaborare con le autorità. La nota prosegue sottolineando che il club «in ogni sede lotta contro ogni tipo di violenza ribadisce i valori essenziali di fratellanza, inclusione e antidiscriminazione ed esprime la sua totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare a ciò che tengono di più: l’amore e la passione per l’Inter».