Gorbaciov, il lato pop dell’ex presidente russo appena scomparso
Testimonial di Pizza Hut e Louis Vuitton. Vincitore di un Grammy. E protagonista di un film-evento di Herzog. Così dopo il Cremlino, Gorbaciov per l'Occidente è diventato una icona.
La morte di Mikhail Gorbaciov, scomparso ieri sera a 91 anni dopo una grave e lunga malattia, segna la fine di un’era. Il padre della Perestroika e sostenitore della Glasnost avviò di fatto il processo che nel 1991 portò alla fine della Guerra fredda e al crollo dell’Unione Sovietica. «La più grande catastrofe geopolitica del XX secolo», commenterà Vladimir Putin nel 2005, «un dramma per decine di milioni di connazionali abbandonati fuori dai confini della Russia».
sometimes your worst nightmare is right behind you pic.twitter.com/4BauI6lXBQ
— ian bremmer (@ianbremmer) August 30, 2022
Emarginato in patria, apprezzato all’estero
Più amato all’estero dove era semplicemente “Gorby” – «Nel tempo dell’aggressione di Putin alla Ucraina, il suo instancabile impegno per l’apertura della società sovietica rimane un esempio per tutti noi», ha twittato Boris Johnson – che in patria dove la morte dell’ex leader è passata sottotraccia. Le tv di Stato russe non hanno dato risalto alla notizia mentre Putin si è limitato a esprimere il suo cordoglio attraverso il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
I'm saddened to hear of the death of Gorbachev.
I always admired the courage & integrity he showed in bringing the Cold War to a peaceful conclusion.
In a time of Putin’s aggression in Ukraine, his tireless commitment to opening up Soviet society remains an example to us all.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) August 30, 2022
Il ricordo di Arnold Schwarzenegger
Tra i tanti messaggi di cordoglio, spicca quello dell’ex governatore della California e star di Hollywood Arnold Schwarzenegger. «C’è un vecchio detto: “Non incontrare mai i tuoi eroi”», ha twittato l’attore. «Penso che sia uno dei peggiori consigli che abbia mai sentito. Mikhail Gorbaciov è stato uno dei miei eroi ed è stato un onore e una gioia incontrarlo. Sono stato incredibilmente fortunato a chiamarlo amico. Tutti noi possiamo imparare dalla sua vita fantastica».
There’s an old saying, “Never meet your heroes.” I think that’s some of the worst advice I’ve ever heard. Mikhail Gorbachev was one of my heroes, and it was an honor and a joy to meet him. I was unbelievably lucky to call him a friend. All of us can learn from his fantastic life. pic.twitter.com/All5suSke1
— Arnold (@Schwarzenegger) August 30, 2022
La preoccupazione per una escalation nucleare in Ucraina
Gorbaciov, premio Nobel per la Pace nel 1990 (il secondo e ultimo sovietico a riceverlo dopo lo scienziato Andrei Sakharov nel 1975), dopo il tentativo di colpo di Stato, nel 1996 partecipò alle Presidenziali vinte da Boris Yeltsin ottenendo solo lo 0,51 per cento dei voti, settimo su 10 candidati. Continuò però a dedicarsi alla politica tenendo conferenze, scrivendo libri e contribuendo a lanciare il quotidiano Novaya Gazeta. Non a caso il direttore Dmitri Muratov (altro Premio Nobel per la Pace) ha ricordato la sua preoccupazione per una escalation nucleare dopo l’invasione della Ucraina. «Non sta bene, ma mi ha detto che bisogna fare di tutto per scongiurare una catastrofe nucleare», ha raccontato il giornalista dopo essere andato a trovarlo in ospedale. Una posizione confermata anche dal collega Alexei Venediktov. «Non ha parlato pubblicamente. Posso dire che è arrabbiato», ha detto a Meduza. «Naturalmente, si capisce. Era il lavoro della sua vita. La libertà è affare di Gorbaciov».

Da pizza Hut a Louis Vuitton: il lato pop di Gorby
Non solo politico e statista. Gorbaciov è stato una vera e propria icona pop. Protagonista di vari spot – da quello per la catena Usa Pizza Hut a Louis Vuitton – nel febbraio 2004 ricevette un premio Grammy per la lettura della fiaba Pierino e il lupo, contenuta in un album di favole per bambini mentre nel 2009 incise sette romanze amate dalla moglie Raissa, morta di leucemia nel 1999. Il disco Canzoni per Raissa venne presentato a Londra durante una serata di beneficenza organizzata dalla Fondazione Gorbaciov. Con il ricavato della serata, 1 milione e 700 mila sterline, vennero acquistate attrezzature per curare i bambini malati di leucemia a Mosca e San Pietroburgo. Infine nel 2018 girò il film Herzog incontra Gorbaciov.
Nello spot di Pizza Hut, nei fatti un cortometraggio, Gorbaciov incontra al tavolo del ristorante una comune famiglia moscovita. Riconoscendo l’ex presidente, al tavolo si comincia a discutere della sua eredità politica. Un uomo di mezza età rimprovera all’ex leader di aver gettato il Paese nel caos e un giovane – forse suo figlio – insiste sul fatto che Gorbaciov abbia dato alla Russia libertà e prospettive. Il conflitto generazionale viene risolto da un’anziana che ricorda che se non fosse stato per Gorbaciov i russi non avrebbero Pizza Hut. Alla fine del video, tutti i clienti del ristorante si alzano e prendono un pezzo di pizza “per Gorbaciov”. «A volte niente unisce le persone come una buona pizza calda di Pizza Hut», recita il claim.
I compensi per finanziare le sue fondazioni
Come svelò Foreign Policy, Gorbaciov accettò l’offerta di Pizza Hut – all’epoca di proprietà della Pepsi – perché aveva bisogno di denaro per la sua fondazione osteggiata da Yeltsin. L’importo del suo compenso non venne mai reso noto ma secondo le stime della rivista fu di almeno un milione di dollari. Nella pubblicità di Louis Vuitton, invece, Gorbaciov appare seduto in macchina con accanto una borsa griffata. Il muro di Berlino – per volontà dello stesso ex presidente – visibile sullo sfondo. A scattare la foto nel 2007 la celebre Annie Leibovitz. In questo caso il brand fece una donazione all’organizzazione ambientalista Green Gross. fondata da Gorbaciov nel 1993. «Entrambe le campagne pubblicitarie con Mikhail Gorbaciov furono legate alla necessità di finanziare le organizzazioni da lui guidate», dichiarò all’agenzia Ria Novosti Pavel Palazhchenko, capo dell’ufficio stampa della Fondazione Gorbaciov.