Morte di Gianluca Vialli, le reazioni

Redazione
06/01/2023

I club dove ha giocato, compagni di squadra, dirigenti e allenatori. Lo sport italiano è in lutto per la scomparsa dell'ex calciatore. E non mancano gli omaggi da parte della politica.

Morte di Gianluca Vialli, le reazioni

«Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi». È solo una parte del ricordo della Juventus dedicato Gianluca Vialli, pubblicato sul sito della società bianconera dove l’ex calciatore scomparso a 58 anni aveva giocato dal 1992 al 1996. Da capitano, nell’ultimo match con la Juve, alzò al cielo la Champions League.

Il saluto delle sue ex squadre e anche dei rivali di sempre

Prima dell’approdo alla Juventus, Vialli era stato bandiera della Sampdoria. In blucerchiato aveva formato un eccezionale tandem con Roberto Mancini: i gemelli del gol furono tra i principali artefici dello storico scudetto del 1991.

La Samp ha ricordato il principale centravanti della sua storia con una toccante lettera d’addio: «C’è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja (Mantovani e Boskov ndr), felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto».

Morte di Gianluca Vialli, le reazioni dello sport italiano, che è in lutto per la scomparsa dell'ex calciatore.
Gianluca Vialli e Roberto Mancini (Getty Images)

Non poteva poi mancare l’omaggio della Cremonese, squadra dove Vialli aveva mosso i primi passi (era di Cremona):«Resterai un esempio indelebile della nostra essenza, Luca». Così il Genoa, rivale in tanti derby della Lanterna: «Ciao Gianluca. Avversario leale, campione da ammirare in campo e nella vita».

Il calcio italiano in lutto per la scomparsa di Vialli

«Con profondo dolore e commozione la Lega Serie A si stringe alla famiglia di Gianluca Vialli, irripetibile protagonista del nostro calcio che sarà per sempre ricordato per le sue doti da calciatore, ma soprattutto per l’indimenticabile lezione di vita che ha saputo dare», scrive la Lega Serie A su Twitter. «Ciao Gianluca, non ti dimenticheremo mai», il messaggio della Nazionale Italiana, accompagnato dalla foto di Vialli con il trofeo di Euro 2020.

LEGGI ANCHE: La morte di Vialli sulla stampa estera

Tanti gli ex compagni di squadra che non avrebbero mai voluto ricevere la notizia della scomparsa di Vialli. Tra loro Alessandro Del Piero, tre anni insieme alla Juventus: «Nostro Capitano. Mio Capitano. Sempre.
Ciao Luca», ha scritto il calciatore con più presenze e gol in bianconero.

Così Luciano Moggi, direttore sportivo della Juve ai tempi di Vialli: «Caro Capitano,insieme abbiamo sempre vissuto emozioni forti grazie al calcio che ci ha regalato tante gioie. Il dolore di oggi è immenso. Ti voglio ricordare condottiero,sorridente e felice come quando hai alzato la Champions 96 e vinto l’Europeo». Arrigo Sacchi, ex ct della Nazionale con cui Vialli ebbe un rapporto (eufemismo) complicato, ha detto all’Adnkronos: «È un momento terribile, Gianluca era una grande persona, un grande giocatore, era simpatico, intelligente. Ha lottato fino alla fine, come era nel suo stile».

Anche la politica omaggia l’ex calciatore

«Non dimenticheremo i tuoi gol, le tue leggendarie rovesciate, la gioia e l’emozione che hai regalato all’intera Nazione in quell’abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo. Ma non dimenticheremo soprattutto l’uomo. A Dio Gianluca Vialli, Re Leone in campo e nella vita»: così Giorgia Meloni ha salutato Vialli, che però va detto non è mai stato soprannominato “Re Leone”. «Che brutta, brutta notizia. Addio Campione, dentro e fuori dal campo, modello di un Calcio che milioni di Italiani ricordano con amore e nostalgia. Buon viaggio Gianluca Vialli», il tweet di Matteo Salvini. «Che grande tristezza. È una parte di tutti noi che se ne va oggi. Classe, passione ed eleganza. Come sempre lo abbiamo ammirato»: è quanto scritto su Twitter da Enrico Letta. Così Matteo Renzi: «Per la mia generazione Gianluca Vialli è stato un campione non solo per i gol della nostra adolescenza ma anche per come ha affrontato la lotta contro il cancro. Mi piace ricordarlo nella notte di Wembley abbracciato al suo amico di sempre Mancini. Che la terra gli sia lieve».