Passati i tempi pentastellati, ora come ha raccontato il Fatto Quotidiano Nicola Morra ha chiesto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati il ripristino dell’indennità che gli compete come presidente della commissione Antimafia: 1300 euro netti in più al mese. Se possibile, compresi gli arretrati. Indennità che Morra aveva rifiutato in puro stile M5s. In totale, visto che la sua elezione risale a novembre 2018, si parla di una cifra intorno ai 50 mila euro.
Morra, il progetto di un nuovo partito e la discesa in campo di Di Battista
Il senatore era stato espulso dal Movimento per non aver votato la fiducia a Mario Draghi e aveva l’intenzione di guidare una nuova creatura politica con i fuoriusciti pentastellati. Progetto che vedeva coinvolta anche l’ex ministra per il Sud Barbara Lezzi. «Stiamo lavorando a un altro soggetto politico, posso dire solo questo», aveva anticipato l’ex pentastellata ad Affari Italiani. «Poi chiariremo tutti i dettagli nel momento giusto, compreso il numero esatto di parlamentari che aderiscono». Questo almeno finché un altro ex, Alessandro Di Battista, non è sceso nuovamente in campo, attirando tra gli altri anche Morra.
La risposta di Morra su Facebook: l’indennità serve per pagare un addetto stampa
Su Facebook Morra ha risposto all’articolo del Fatto con un lungo post nel quale ha spiegato la motivazione della richiesta alla presidente di Palazzo Madama. L’indennità non finirebbe sul suo conto corrente ma servirebbe per pagare un addetto stampa.