Raddoppio di Sergio Mattarella. Quindi Mario Draghi e Marta Cartabia. E poi una fila di pretendenti di belle ma poche speranze: da Pierferdinando Casini a Dario Franceschini passando per la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Nell’elenco di chi è in gara per il Quirinale che politici, giornalisti e lobbisti si passano di mano, in cui qualcuno aggiunge Giuliano Amato nonostante gli 83 anni appena compiuti, manca un nome che finora nessuno ha mai pronunciato: Mario Monti.
L’ex premier e senatore a vita si muove con circospezione
Già, proprio lui, il 78enne ex presidente del Consiglio e senatore a vita, a suo tempo inventato di sana pianta da Giorgio Napolitano. A nessuno è venuto in mente di poterlo considerare un candidato, ma lui invece si considera perfettamente candidabile. E seppure con circospezione – che non gli manca di natura – si muove di conseguenza. Per questo, una volta vaccinato, ha intensificato la sua presenza a Roma. Niente di speciale: qualche colazione, scambi di vedute. Ma al riparo dai riflettori mediatici. Per la verità non è mai stato un presenzialista televisivo e le interviste le ha sempre rilasciate cum grano salis. Ma ora, fateci caso, è un po’ sparito. Giudicando lo stare di profilo basso uno degli ingredienti della strategia quirinalizia, la quale prevede una crescita di visibilità solo a ridosso, cioè dall’autunno in poi.

Accanto a lui la moglie Elsa Antonioli che lo consiglia
Monti è così accorto nel tessere la tela presidenziale che non ha voluto chiedere aiuto alcuno: nessun consigliori, nessun stratega, nessun addetto stampa. Solo la fidata e devota moglie, Elsa Antonioli, è al corrente del disegno e gli dispensa saggi consigli. Ma lui ci crede, eccome se ci crede. Partendo dall’assunto che Mattarella è sincero quando dice che non intende raddoppiare, e che per Draghi è praticamente impossibile lasciare Palazzo Chigi così presto. «Dunque, a quel punto, perché non io?», si dice e ridice l’ambizioso professore che dopo aver assaggiato il sapore del potere istituzionale, avrebbe voglia di qualcosa di più di quel che gli riserva il seggio senatoriale a vita.