Dai segreti della sartoria, alle mani sapienti e raffinate che si muovono dietro la rinomata creatività made in Italy. E ancora gli abiti e i tessuti che hanno accompagnato la storia dell’emancipazione femminile. C’è tutto questo nel viaggio in tre tappe, che da nord a sud, vi guida alla scoperta dello Stivale nascosto sotto ago e filo. Firenze, Carpi e Napoli, i luoghi scelti da Tag43 in cui perdersi tra vestiti eleganti e minigonne mozzafiato.
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I tre musei dedicati alla moda e alla sartoria in Italia
1- Carpi, indossare la libertà
Capi legati a doppio filo all’emancipazione della donna. Attorno a simili pezzi ruota Habitus. Indossare la libertà, che va in scena a Carpi, in provincia di Modena, ai Musei di Palazzo dei Pio. La mostra ospita indumenti che nel corso del Novecento hanno accompagnato signore e signorine nel percorso per lasciarsi alle spalle discriminazioni e condizionamenti sociali. A tal proposito, nella prima parte dell’iter espositivo figurano l’anticorsetto disegnato dal francese Paul Poiret nel 1914, i pantaloni sdoganati da Coco Chanel, i reggiseni su misura pensati da Ida Rosenthal a New York. C’è poi la sezione Scoprire il corpo, con i bikini, gli hot pants e la minigonna che grazie a Mary Quant si diffuse nella Swinging London. Spazio anche al prêt-à-porter, con magliette, jeans e abbigliamento casual, talvolta unisex e in voga fino agli Anni 80. Chiudono la rassegna la giacca destrutturata di Giorgio Armani e la sua vestibilità «rilassata, meno rigorosa, che lascia intuire il corpo e la sua sensualità», come l’ha definita lo stilista. Esposizione fino al 6 marzo 2022. www.comune.carpi.mo.it

2- Firenze, nel mondo di Salvatore Ferragamo
Un viaggio nella vita e nella creatività di Salvatore Ferragamo, il calzolaio irpino che conquistò l’America e Hollywood, per poi tornare in Italia, stabilendosi a Firenze. È quanto propone il Museo intitolato all’imprenditore visionario che ha creato la zeppa, brevettata nel ’37, e prodotto scarpe, sandali, stivali, diventati sinonimo di qualità e Made in Italy. Le sale fiorentine ripropongono anche le vicende di un’azienda familiare diventata un gruppo industriale su scala planetaria. E una mostra dedicata alla seta, che da millenni è oggetto di scambio fra Oriente e Occidente, nonché simbolo di eleganza e lusso. Attraverso colori di straordinario impatto, la rassegna racconta l’iter che porta alla creazione di accessori come foulard e cravatte. Questi hanno riferimenti legati alla tradizione orientale, ai dipinti del Novecento, alle illustrazioni di testi di botanica e scienze naturali. Esposizione fino al 18 aprile 2022. www.ferragamo.com

3- Napoli, trecento anni di moda
Ripercorre oltre tre secoli di eleganza il Museo della Moda di Napoli, dedicato alla fondatrice, la nobile Elena Aldobrandini, vissuta nel Seicento. Nel capoluogo campano sfilano capi di eccellenza, creati a mano con straordinaria abilità dal XVIII secolo ai giorni nostri: pezzi di haute couture esposti accanto un prêt-à-porter particolarmente prezioso. Oltre ad abiti da sposa o da cocktail, figurano cappelli, guanti, parasole, piume, borse, ma anche ritagli di passamanerie, intarsi di merletto, colletti, lavorazioni in tombolo, per far capire al visitatore tutto il lavoro e il patrimonio di competenze che si celano dietro a un esemplare di abbigliamento. Un occhio di riguardo è riservato alla donna, che da oggetto di ammirazione diventa nel tempo protagonista del suo destino. Nell’esposizione, possibile grazie ai lasciti di antiche famiglie napoletane, è in arrivo anche un nuovo spazio sulla tradizione sartoriale maschile. museodellamodanapoli.com
