Il ministero della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è intervenuto durante i lavori della Commissione Cultura, prima alla Camera e poi al Senato. Ai parlamentari ha presentato un documento strutturato con varie tabelle in cui ha confrontato i prezzi dei biglietti per accedere a siti archeologici e musei, in rapporto anche con le grandi attrazioni straniere. La sua riflessione ha portato all’idea di realizzare nuovi spazi espositivi, come fatto da alcuni grandi musei internazionali. La sua attenzione si è concentrata soprattutto sugli Uffizi: «Potremmo pensare agli Uffizi 2, a Firenze o in un’altra città della Toscana. O sul fronte internazionale, come fatto dal Louvre».

La tabella dei prezzi: «Uffizi valgono meno del Louvre?»
Gli interventi di Sangiuliano sono partiti con l’analisi dei prezzi dei vari biglietti. «Ho fatto sviluppare una tabella. Io qui la leggo soltanto. Poi le riflessioni le fate voi», ha esordito il ministro della Cultura. Poi ha spiegato: «Attualmente il biglietto per il Colosseo è di 18 euro. Pompei 16 euro (18 euro da gennaio). Il Museo Egizio di Torino 15 euro. La Torre di Pisa 14 o 20 euro a seconda delle sezioni che volete visitare. La Reggia di Caserta 14 euro. Gli Uffizi 12 euro. Il Museo Pergamon di Berlino costa 12 euro. Versailles 20 euro. La Torre Eiffel dai 20 ai 28 euro. Il Louvre 17 euro. Il Partenone 20 euro. La Sagrada Familia 26 euro. La Casa Batlló 23,50 euro. Il Museo di Storia naturale a Vienna 14 euro. Mi domando, e domando a voi, gli Uffizi il cui biglietto costa 12 euro, valgono meno del Louvre che ne costa 17?».
Il Pantheon: «Attuare accordo per biglietto a 2 euro»
Ma Sangiuliano rincara la dose e analizza un altro aspetto dei dati. «Il sito statale più visitato», racconta, «con 9 milioni e 330mila visitatore nel 2019 non è un museo a pagamento, ma è il Pantheon. Un accordo del 2016 con la Diocesi di Roma aveva previsto l’introduzione di un biglietto di ingresso di soli 2 euro nel pieno rispetto delle funzioni di culto del luogo che da 1.400 anni è anche una Chiesa. Quell’accordo che avrebbe potuto portare risorse preziose per questo come per altri monumenti non è mai stato attuato».

Il ministro avanza la proposta sui nuovi spazi
E infine è arrivata la proposta, all’interno di quella che Sangiuliano definisce «una strategia di lungo periodo, la creazione di nuovi spazi espotivi». Il ministro è chiaro e vuole imitare ciò che «hanno fatto alcuni grandi musei internazionali». «Ne ho parlato con il direttore degli Uffizi e del Museo nazionale archeologico di Napoli: alcuni grandi musei per la quantità di reperti che conservano nei loro depositi si possono duplicare. Possiamo pensare agli Uffizi Due o a Firenze o in un’altra città della Toscana o sul fronte internazionale, come ha fatto il Louvre. Possiamo pensare a un’altra sede del Mann a Palazzo Fuga dove poter esporre tutti quei reperti che sono nei depositi. Sarebbe un’opera utile, perché in Italia ci sono cinque milioni di reperti di cui solo 480mila esposti al pubblico».