Nel giorno in cui la nazionale italiana si prepara a lanciare il suo nuovo oriundo, l’attaccante italo-argentino Mateo Retegui, dal Ministero degli Esteri arriva un nuovo allarme migranti legato proprio al Sud America. Secondo gli uffici della Farnesina, come spiegato a Repubblica, ci sarebbero milioni di oriundi italiani, soprattutto dal Brasile, che sarebbero in procinto di chiedere il passaporto italiano per poter superare facilmente i confini italiani, lasciando definitivamente i rispettivi Paesi. E il numero non sembra essere casuale, se si pensa ai 54.500 arrivati in Italia soltanto nel 2022 e ai «circa 50mila nuovi cittadini all’anno solo presso i consolati italiani in Brasile» di cui parla l’ufficio stampa. In totale «si stimano decine di milioni di potenziali aventi diritto».
In Brasile lunghe liste d’attesa: anche i tribunali italiani rallentati
Repubblica analizza la situazione concentrandosi soprattutto sul caso simbolo dell’emergenza, il Brasile. Le liste d’attesa per la trattazione delle richieste al Consolato sono lunghissime. Si parla di 11 anni a San Paolo, 8 a Porto Alegre, 4 a Brasilia. A Rio bisogna spettare qualche mese. Ma la Farnesina spiega che «tanti stranieri anziché richiedere la cittadinanza per via amministrativa a Consolati o Comuni, si rivolgono direttamente al Giudice in Italia per vedersi riconosciuta la cittadinanza per via giudiziale, fatto che determina la formazione di una grave mole di contenzioso. Si stimano migliaia di ricorsi pendenti presso i Tribunali in tutta Italia». In Brasile sarebbero tantissimi i cittadini con certificate origini venete.

Origini italiane: in Brasile 32 milioni di persone, in Argentina tra 20 e 30 milioni
A spaventare il Ministero degli Esteri è l’elevato numero di persone che vanta radici italiane, soprattutto in Brasile e in Argentina. Si parla nel primo caso del 15 per cento dell’intera popolazione, cioè di 32 milioni di brasiliani, mentre nel secondo il numero sarebbe tra i 20 e i 30 milioni. Per la Farnesina «i riconoscimenti di cittadinanza sono in larga misura richiesti dai discendenti lontani di cittadini italiani che non hanno più alcun tipo di legame linguistico e culturale con il nostro Paese. Le disposizioni vigenti pertanto nel prossimo futuro potrebbero determinare una forte espansione, addirittura non attualmente prevedibile, dei nuovi riconoscimenti di cittadinanza, mentre si dissolve sempre più nel tempo il legame con l’Italia».
