Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Italia

Niente ministero “del fare italiano”: bocciato l’emendamento di Sinistra e Verdi

Il ministero delle imprese e del Made in Italy non sarà tradotto in italiano. Almeno per ora. L’emendamento, provocatorio, di AVS è stato bocciato in commissione. E non era l’unica proposta. La sinistra riparte. Dai nomi.

1 Dicembre 2022 14:24 Redazione
Niente ministero "del fare italiano": bocciato l'emendamento di Sinistra e Verdi

Niente “ministero del Fare italiano“.  L’emendamento presentato da Alleanza Verdi Sinistra (AVS) per modificare il nome del dicastero del Made in Italy guidato da Adolfo Urso è stato respinto in commissione. E non si tratta di uno scherzo. Le opposizioni, infatti, avevano deciso qualche giorno fa di dare battaglia al governo Meloni proprio sul nome dei nuovi ministeri, quando si dice le priorità.

Le opposizioni alla guerra dei nomi

Provocazioni, certo. Come quella di Riccardo Magi di +Europa che ha chiesto di trasformare il ministero del Mare in ministero per i Salvataggi in mare. Come ha scritto Repubblica, l’ex Mise, invece, era stato preso di mira da più fronti. Non solo da AVS che, con i deputati Zaratti ed Evi, aveva proposto la traduzione letterale, quella bocciata oggi (che tra l’altro strizzava involontariamente l’occhio a una certa “retorica del fare” condivisa dal centrodestra e dal renzismo). Ma anche dai dem Bonafè, Cuperlo, Mauri, Provenzano e Schlein che avevano optato per il ministero delle Imprese e dei Prodotti nazionali. Sempre Magi, ironizzando sul sovranismo meloniano, aveva rilanciato il ministero dei Prodotti autoctoni. Dal Pd era arrivata anche la proposta – sottolineamolo: provocatoria – di ribattezzare quello di Salvini, ministero delle Infrastrutture e della Libertà di movimento. E il ministero del Lavoro? Molto meglio ministero dei Lavoratori, delle Politiche sociali e dell’Equità sociale.

Elisabetta Piccolotti contro la dicitura Merito

E non è finita. Elisabetta Piccolotti, deputata di Sinistra Italiana e moglie di Nicola Fratoianni – proprio mentre esplodeva l’affaire Soumahoro – si era poi lanciata in una crociata per cancellare “Merito” dalla denominazione del ministero dell’Istruzione. Al suo posto meglio ‘inclusione’.

Quale "merito"? Abbiamo presentato un emendamento per cambiare la denominazione in "Ministero dell'Istruzione pubblica e dell'inclusione".

Perché parlano di merito e poi fanno politiche in cui si dà di più a chi è stato più fortunato. Una retorica sbagliata e una presa in giro.

— ElisabettaPiccolotti (@BettaPiccolotti) November 24, 2022

E dire che Piccolotti in campagna elettorale era finita nel tritacarne mediatico, ironia della sorte, proprio con l’accusa di essere stata candidata  non tanto per merito ma solo in quanto moglie del segretario. Accuse che Piccolotti, coordinatrice della segreteria nazionale dei rosso verdi, ad agosto aveva rispedito al mittente. «Ringrazio le centinaia di persone che mi hanno espresso solidarietà, ricordando i miei 24 anni di impegno e passione politica, tutti fuori dal Parlamento e a prescindere dal mio matrimonio con Fratoianni», aveva postato sui social. Attaccando il sistema di potere italiano «maschilista e sessista, fondato sulla demolizione del valore e della storia delle donne e sulla loro riduzione ad orpello degli uomini».

Gedi, Elkann e il destino delle testate del Triveneto
  • Aziende
Via col Veneto
Elkann vuole cedere anche i quotidiani locali del Triveneto. Tra i pretendenti oltre alla Sae di Leonardis, due cordate di industriali: una friulana nella quale spiccherebbe la famiglia Pozzo e una seconda che si è affidata a Finanziaria internazionale di Marchi. Mentre la veronese Athesis ha messo gli occhi sulla Gazzetta di Mantova.
Giovanna Predoni
Milano, una 20enne morta dopo aver mangiato il tiramisù. Il dolce ritirato dal mercato, la procura indaga per omicidio colposo
  • Cronaca
Milano, una 20enne morta dopo aver mangiato il tiramisù
La giovane si è sentita male dopo qualche boccone. Poi la corsa in ospedale e lo shock anafilattico: il dolce non avrebbe dovuto contenere lattosio, ma invece la procura ha trovato tracce in ogni porzione.
Redazione
Terremoto in Turchia, Montella: «Il mio hotel ha preso fuoco». Il tecnico allena l'Adana Demirspor ma per sua fortuna si trovava a Istanbul
  • Calcio
Terremoto in Turchia, Montella: «Il mio hotel ha preso fuoco»
L'ex tecnico di Roma, Fiorentina e Milan oggi allena l'Adana Demirspor, la squadra di una delle città più colpite dal sisma. Ma per sua fortuna si trovava a Istanbul per una trasferta: «I giocatori sono molto preoccupati e aspettano di ricongiungersi ai loro cari».
Redazione
Marcello Minenna: l'uomo che non affonda mai, dalla Calabria a Cdp
  • Politica
Minenna vagante
L'OBOLO DI SAN PIETRO. L'ex capo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli è il nuovo assessore all’Ambiente della Calabria e punta alla vicepresidenza di Cassa depositi e prestiti in quota Lega. Da sempre vicino ai grillini, fu a un passo dal guidare la Consob: ambizioni, guai e capriole di un economista dall'ego ingombrante.
Sebastiano Venier
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021