Minacce di morte a Giorgia Meloni: a Mestre scritte con simbolo delle Brigate Rosse
Sui manifesti della leader di Fratelli d'Italia spuntano frasi con vernice rossa e il simbolo delle Br. Pd e Calenda esprimono solidarietà.
A Mestre è tornato il simbolo delle Brigate Rosse, al fianco di minacce di morte rivolte a Giorgia Meloni. Sui cartelloni elettorali che ritraggono la leader di Fratelli d’Italia, infatti, sono state scritte alcune frasi con vernice rossa e il simbolo brigatista, la stella cerchiata a 5 punte. «Meloni preparati» e «Meloni come Moro», sono le minacce in questione, prontamente denunciate dal consigliere regionale Raffaele Speranzon, capogruppo consiliare del Veneto. Alcuni avversari di Giorgia Meloni, in corsa per le prossime elezioni del 25 settembre, hanno voluto esprimere la propria solidarietà alla leader del partito.

Speranzon: «Minacce da brividi»
Il primo a denunciare l’accaduto è stato Raffele Speranzon. «Minacce che fanno venire i brividi se pensiamo che nella nostra città sono state ben tre le vittime per mano delle Brigate Rosse: Alfredo Albanese, Giuseppe Taliercio e Sergio Gori. Tutto questo in viale Garibaldi a Mestre, a 100 metri da dove è stato assassinato Sergio Gori ed a poche centinaia di metri da dove è stato assassinato il commissario Alfredo Albanese», ha dichiarato il consigliere di Fratelli d’Italia. Poi ha proseguito: «Chi sta demonizzando Giorgia Meloni in questa campagna elettorale sta ottenendo il risultato sperato: creare una stagione di odio e violenza politica».
«Scritte da non sottovalutare»
Speranzon prosegue: «Ho deciso assieme al coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di sporgere denuncia e mi auguro che i responsabili di questo gesto vergognoso e inaccettabile vengano identificati quanto prima». E i messaggi vanno presi sul serio: «Queste sono scritte che non vanno sottovalutate e che fomentano l’odio nei confronti della destra politica italiana, che invece rappresenta democrazia e libertà. Normalmente potrebbero essere le scritte fatte dai soliti idioti ma in quel luogo rappresentano un segnale di disagio politico rovinoso, un insulto alla democrazia e un’istigazione a uccidere pericolosissimi».

La solidarietà di Pd e Calenda
Dagli avversari di Giorgia Meloni è prontamente arrivata l’ondata di solidarietà. Il Pd in un Tweet scrive: «Le scritte indirizzate a Giorgia Meloni, con minacce che rievocano le BR e le loro efferate azioni, sono da rigettare e da condannare con fermezza. Mai la violenza, verbale o fisica che sia, può diventare elemento della politica. È uno dei requisiti essenziali della democrazia». Interviene anche Carlo Calenda per il Terzo Polo: «Solidarietà piena e incondizionata a Giorgia Meloni per le minacce firmate Brigate Rosse».
Le scritte indirizzate a Giorgia #Meloni, con minacce che rievocano le BR e le loro efferate azioni, sono da rigettare e da condannare con fermezza. Mai la violenza, verbale o fisica che sia, può diventare elemento della politica. È uno dei requisiti essenziali della democrazia. pic.twitter.com/QITHmaJMoe
— Partito Democratico 🇮🇹 🇪🇺 (@pdnetwork) September 15, 2022