La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ricevuto minacce di morte, rivolte a lei e alla figlia, per le posizioni del suo governo sul reddito di cittadinanza. Decine i politici che, da ogni ramo del Parlamento, hanno condannato il gesto ed espresso solidarietà alla leader di Fdi.
Minacce di morte a Giorgia Meloni
«Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia». «Ci vuole la morte di lei e sua figlia». «Veramente attenta, finiscila co’ sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza sennò ti ammazzo, ma lo capisci?». Sono questi alcuni dei messaggi postati da un unico utente e riportati dall’account Twitter di Fratelli d’Italia, di contenuto analogo ad altri arrivati sempre via social alla premier. Parole che, secondo il partito, sono frutto del clima d’odio alimentato in particolare dal Movimento 5 Stelle e dal loro leader. Il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli si è infatti così espresso: «Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Giuseppe Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti».
Gli ha fatto eco il sottosegretario all’Attuazione del programma di governo Giovanbattista Fazzolari che, dopo aver espresso vicinanza e solidarietà alla Meloni, ha attribuito la responsabilità di «questo episodio inqualificabile» al «clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi, sul disagio sociale, cerca di lucrare facili consensi». Anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di un fatto preoccupante per cui si augura una condanna trasversale.
Per la Lega sono intervenuti, tra gli altri, il segretario Matteo Salvini e la deputata Laura Ravetto. Il primo ha definito gravi e vergognose le minacce ricevute dalla premier assicurando che il governo andrà avanti con determinazione per l’Italia e per gli italiani. La seconda si è augurata che siano al più presto individuati gli autori di questo «atto vergognoso».

Solidarietà anche dall’opposizione
Condanne anche da esponenti dell’opposizione, tra cui i dem Simona Malpezzi («Solidarietà alla presidente per le orribili minacce indirizzate via social a lei e alla sua famiglia. Condanniamo con forza ogni clima d’odio») e Pierferdinando Casini («Le minacce a Giorgia Meloni non sono solo rivolte al presidente del Consiglio, ma a tutta la politica. Per questo bisogna unirsi nel respingerle con fermezza al mittente»).
Per il leader di Articolo 1 ed ex ministro della Salute Roberto Speranza «le minacce alla vita dei familiari sono oltre ogni limite». Per Italia Viva è intervenuto il presidente Ettore Rosato: «Non pubblico quei messaggi, fanno schifo. Per chi non ci passa potrebbero sembrare sciocchezze, per chi le attraversa e sente minacciato soprattutto i suoi cari sono preoccupazioni costanti. Tutta la mia solidarietà alla premier e puniamo con severità questi delinquenti». Dal Terzo Polo si è espressa anche Mariastella Gelmini (Azione): «Minacce inaccettabili. Tutta la mia solidarietà a Giorgia Meloni. Basta con questo clima d’odio».

Indagato un 27enne di Siracusa
Intanto le autorità hanno identificato l’autore delle minacce e, su disposizione della Procura, la Polizia e la Digos hanno eseguito una perquisizione nei suoi confronti. Si tratta di un ragazzo di 27 anni disoccupato e residente nella provincia aretusea, ora indagato per violenza privata aggravata.