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L’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano condannato a 13 anni e due mesi, le reazioni della politica

Questa la sentenza del Tribunale di Locri per presunti illeciti nella gestione dei migranti dell’ex primo cittadino candidato con De Magistris alle Regionali in Calabria. Salvini all’attacco: «Paladino dei radical chic».

30 Settembre 2021 15:011 Ottobre 2021 08:20 Redazione
mimmo lucano condannato a 13 anni e due mesi

Domenico Lucano, ex sindaco di Riace e candidato alle Regionali in Calabria in appoggio a Luigi De Magistris, è stato condannato nell’ambito del processo Xenia a 13 anni e due mesi di reclusione dal tribunale di Locri. Dovrà inoltre restituire 500 mila euro, relativamente ai finanziamenti ricevuti dall’Unione europea e dal governo. Il processo riguarda presunti illeciti nella gestione dei migranti. Le accuse contestate sono di associazione per delinquere, abuso d’ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d’asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell‘immigrazione clandestina.

L’inchiesta sull’ex sindaco di Riace è stata condotta dalla Procura della Repubblica di Locri, con indagini delegate alla Guardia di Finanza. Nell’ottobre del 2018 Lucano fu anche posto agli arresti domiciliari dalle Fiamme gialle con l’accusa di favoreggiamento dell‘immigrazione clandestina e dopo il periodo di detenzione fu applicato nei suoi confronti il divieto di dimora a Riace, poi revocato dal Tribunale di Locri nel settembre del 2019.

Condanna a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace: «Per me oggi finisce tutto»

«È un momento difficile, mi aspettavo una formula ampia di assoluzione. Non mi aspettavo questa sentenza», si è sfogato Lucano, diventato un simbolo proprio grazie al suo modello di accoglienza. Intervistato dal quotidiano calabrese LaCnews24.it ha spiegato: «Io non ho niente, mia moglie fa un lavoro umile pulendo le case delle persone. Mi sono schierato dalla parte degli umili, ho immaginato di partecipare al riscatto della mia terra. Oggi però per me finisce tutto, è stata pesantissima. Non so se per i delitti di mafia ci sono pene simili. Per me è un momento difficile, non so cosa farò».

Gli avvocati di Lucano: «Una sentenza e una condanna incomprensibili e ingiustificate»

«Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali», così, senza mezzi termini, gli avvocati di Lucano, Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua commentano la sentenza. «Oltre 13 anni di carcere», sottolineano in una nota, «per un uomo come Mimmo Lucano che vive in povertà e che non ha avuto alcun vantaggio patrimoniale e non patrimoniale dalla sua azione di sindaco di Riace e, come è emerso nel corso del processo, si è sempre impegnato per la sua comunità e per l’accoglienza e l’integrazione di bambini, donne e uomini che sono arrivati nel nostro Paese per scappare dalle guerra, dalle torture e dalla fame». Per ora, continuano i legali, «purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l’entità della pena inflitta a Mimmo Lucano sono totalmente incomprensibili e ingiustificate e aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti».

Mimmo Lucano condannato: le reazioni della politica

Il governatore della Calabria Spirlì: «La Calabria non sentirà la mancanza del condannato Lucano»

«Un’altra Calabria è possibile, siamo d’accordo, ma non è quella che vede Mimmo Lucano, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nell’ambito del processo “Xenia”, capolista in tutte e tre le circoscrizioni calabresi a sostegno di quel de Magistris che cerca di dare lezioni di etica e morale, scegliendo come compagno di viaggio un truffatore, componente di un’associazione a delinquere e favoreggiatore dell’immigrazione clandestina. Lo dicono i giudici e, dunque, non è un pettegolezzo da cortile». Sono le parole del presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito alla sentenza. Il governatore, che interviene sul giornale LaCnews24.it, spiega: «La Calabria non sentirà la mancanza del condannato Lucano e non ne patirà l’assenza dalla gestione della cosa pubblica. È anzi doveroso che l’uomo che per anni è stato il beniamino di tutto il Pd e di tutta la sinistra sinistra, e per il quale la Rai, sempre di sinistra, aveva addirittura prodotto, a suon di milioni di euro, una fiction inutile la quale, ora più che mai, sarà materiale da buttare nel cesso, si ritiri immediatamente dalla contesa elettorale».

Matteo Salvini: «La sinistra in Calabria candida condannati»

«Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega», ha commentato Matteo Salvini, «la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere!». «Guadagnava illecitamente sulla gestione degli immigrati, 13 anni di condanna al sindaco di sinistra (e candidato di sinistra alle Regionali in Calabria) Mimmo Lucano, paladino dei radical chic», attacca il segretario della Lega su Facebook. «Giornalisti e politici di sinistra indignati ne abbiamo? No, sono tutti impegnati a fare i guardoni in casa altrui…».

Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana): «Mimmo ha tutto il nostro sostegno»

Di tenore opposto i commenti da parte del centrosinistra. «Le parole di Salvini su Mimmo Lucano sono quelle di un uomo che ha perso il senso della misura e del pudore. Comprendo le difficoltà di questo momento, ma nulla può giustificare frasi così violente e di cattivo gusto. La politica non può scendere tanto in basso», ha twittato la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.

Le parole di Salvini su #MimmoLucano sono quelle di un uomo che ha perso il senso della misura e del pudore. Comprendo le difficoltà di questo momento, ma nulla può giustificare frasi così violente e di cattivo gusto. La politica non può scendere tanto in basso. #Riace

— Simona Malpezzi (@SimonaMalpezzi) September 30, 2021

Matteo Orfini, parlamentare dem, ha dichiarato: «Per carità leggeremo le motivazioni della sentenza e cercheremo di capire. Ma 13 anni a Mimmo Lucano a me paiono decisamente una cosa abnorme». «Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia», scrive sui social il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. «Davvero siamo all’incredibile Mimmo ha tutto il nostro sostegno. Ora più che mai. Tre giorni fa ero con lui, oggi gli rinnovo il mio abbraccio».

13 anni a #MimmoLucano.  Una condanna così non l’abbiamo vista nemmeno per i peggiori criminali in Italia.  Davvero siamo all’incredibile
Mimmo ha tutto il nostro sostegno. Ora più che mai. Tre giorni fa ero con lui, oggi gli rinnovo il mio abbraccio.#IoStoConMimmoLucano pic.twitter.com/nKjYjfRHDr

— nicola fratoianni (@NFratoianni) September 30, 2021

Luigi De Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria: «Mimmo è un simbolo di umanità e fratellanza»

Mentre Luigi De Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria, giudica Lucano «un simbolo di umanità e fratellanza». «Non si è mai girato dall’altra parte di fronte alla richiesta di vita di esseri umani diversi», ha aggiunto l’ex sindaco di Napoli. «Conoscevo Riace prima di Lucano ed era un borgo desertificato, con Lucano era divenuto un Paese ricco di energie, di economia circolare e di comunità viva. Con il post Lucano nuovamente abbandono e spopolamento. Per me Lucano è l’antitesi del crimine. Non è certo un cultore del diritto amministrativo, avrà pure commesso delle irregolarità ed illegittimità, ma sono convinto che alla fine del suo calvario verrà assolto perché ha agito per il bene e mai per il male. Si deve avere fiducia nella magistratura e nella presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva».

Enrico Letta: «Messaggio terribile, rischia di aumentare sfiducia in magistratura»

«Solidarietà e vicinanza a Mimmo Lucano. Quello che è successo è incredibile: il raddoppio di quanto chiesto dal pm, non so quante volte capita. Io sono esterrefatto per quanto accaduto». Così il segretario del Pd Enrico Letta ha commentato a  Porta a Porta la sentenza di condanna per l’ex sindaco di Riace. «Le sentenze si rispettano sempre, ma ho come l’impressione che in questo caso ci sia magari il gioco della prima sentenza che deve essere sproporzionata, perché poi si pensa che tanto quella successiva ridimensionerà. Io credo che si dia un messaggio terribile, pesantissimo. Un messaggio che credo farà anche crescere la sfiducia nella magistratura».

 

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