Se ne parlerà domani, martedì 14 febbraio, al Senato, ma il governo sembra certo: la proroga dei diritti tv relativi al calcio, attualmente acquistati da Dazn e Sky, verrà tolta dal decreto Milleproroghe. Si tratta della norma nata da un emendamento presentato dal presidente della Lazio Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, approvato giovedì scorso dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Palazzo Madama. Se fosse confermata, prorogherebbe i diritti fino al 2026, mentre attualmente risultano in scadenza nel 2024.

La norma di Lotito: «Proroga per il tempo necessario»
Nel testo dell’emendamento, approvato giovedì scorso, si legge che «ove sussistano ragioni economiche» i contratti legati ai diritti tv della Serie A possono essere prorogati «per il tempo necessario». L’unico limite è quello dei 5 anni. E così si passerebbe da una scadenza nel 2024 a una nel 2026, modificando l’attuale legge Melandri, che regolamenta la disciplina. La scelta è arrivata proprio nei giorni in cui dalla Lega Serie A fanno sapere che è pronto il nuovo bando relativo al triennio 2024-2026, molto atteso anche dai tifosi, che attendono di sapere dove potranno vedere le proprie squadre del cuore per capire come districarsi tra i tanti abbonamenti.
Il governo frena dopo i rilievi del Quirinale
A far propendere per una frenata, però, è stato il Quirinale. I rilievi fatti nei giorni scorsi hanno portato a numerose domande, soprattutto riguardo a merito e metodo evidenziati dalla norma. Ma ci sono anche ragioni politiche secondo quanto spiega Repubblica, con un presunto malumore interno a Fratelli d’Italia per quello che viene considerato un «eccessivo protagonismo» da parte di Claudio Lotito. E poi ci sarebbe una questione legata ai tempi. Milleproroghe deve essere convertito da decreto a legge entro il 27 febbraio. Dovrà essere approvato al Senato e poi alla Camera, nella speranza che venga chiuso l’iter già in questo secondo passaggio e di non dover tornare a Montecitorio per la terza lettura.
