C’è chi si schiera contro le borseggiatrici in metro a Milano e chi, invece, contro chi le ha filmate, postando online i video. Scontro social tra la consigliera comunale del Pd, Monica J. Romano, e il collettivo Milanobelladadio, nato un anno fa proprio raccogliere testimonianze su fatti simili. La prima, infatti, ha criticato «l’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram», definendola «una violenza molto preoccupante». Da lì il contrattacco, con centinaia di utenti a dar vita a una vera e propria shitstorm, con attacchi e insulti a Monica Romano. E mentre il Pd la difende, i social (e il centrodestra) non perdonano.
Il post di Romano: «Filmare tutto è violenza spacciata per senso civico»
Il post, poi rimosso ma ancora online grazie a molti screenshot, dalla pagina della consigliera Monica J. Romano recitava: «Quest’abitudine di filmare persone sorprese a rubare sui mezzi Atm e di diffondere i video su pagine Instagram con centinaia di migliaia di follower è violenza, ed è molto preoccupante. Punto. La smettano sia quelli che realizzano i video sia chi gestisce i canali Instagram che li rendono virali di spacciare la loro violenza per senso civico, perché non è senso civico. Le cittadine e i cittadini che sanno davvero cos’è il senso civico alzino la voce e invitino a spegnere le fotocamere, perché non è trasformando le persone in bersagli che si ottiene giustizia. Di violenze e di squadrismo ne abbiamo già avuti abbastanza davanti a un liceo di Firenze e nelle acque di Cutro. Milanesi, ribelliamoci a questa pessima pratica».

Anche Rocco Tanica critica Romano
La risposta immediata al post su Facebook della consigliera del Pd è arrivata dal mondo social. Sulla pagina Milanobelladadio decine di utenti si sono scagliate contro di lei. Molti l’hanno anche insultata, utilizzando anche epiteti sessisti pesanti contro di lei, prima consigliera transgender del Comune di Milano. Su Twitter a commentare è stato anche uno dei fondatori di Elio e le storie tese, Rocco Tanica: «Sì, basta con questa violenza del filmare le rom borseggiatrici, cittadine europee che chiedono solo rispetto e tranquillità. Grazie Monica Romano, vicepresidentessa della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili presso il Comune di Milano per questa grandiosa stronzata».
Sì, basta con questa violenza del filmare le rom borseggiatrici, cittadine europee che chiedono solo rispetto e tranquillità. Grazie @monica_romano vicepresidentessa della Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili presso il Comune di Milano per questa grandiosa stronzata pic.twitter.com/lXVg4UarZX
— Rocco Tanica (@rocco_tanica) March 12, 2023
L’attacco del leghista Alessandro Verri
E le critiche arrivano anche dalla destra. Il leghista Alessandro Verri la critica apertamente: «Siamo alla follia, una visione del mondo completamente distorta mentre il Pd accetta e difende chi delinque, noi stiamo dalla parte di quei ragazzi che volontariamente offrono quel servizio di sicurezza che il comune di Milano ha sempre negato ai Milanesi. Da tempo chiediamo il potenziamento della sicurezza sui mezzi pubblici e il contrasto all’illegalità. Il Pd invece di difendere i delinquenti scelga e metta in atto un presidio costante e capillare da parte della Polizia Locale sui mezzi Pubblici».

Il Pd la difende
Monica Romano, intanto, riceve il sostegno del suo partito e pubblica la nota con viene difesa: «Il gruppo consigliare del PD esprime tutta la propria solidarietà e vicinanza alla collega Monica Romano, bersaglio di una campagna di odio nata da un suo post sulla sua pagina Facebook in cui si limitava a chiedere che le autrici di borseggi non fossero messe alla pubblica gogna tramite pagine social in cui si pubblicano i video dei furti e poi non si moderano in alcun modo i commenti. Un richiamo giusto che nulla toglie alla determinazione nel perseguire i reati ma che pone l’attenzione su modalità comunicative pericolose che possono generare altra violenza e senso di insicurezza promuovendo l’idea di una situazione incontrollata e di una giustizia fai da te. A fare di Monica un oggetto di odio hanno poi contribuito articoli dai contenuti e dai titoli infamanti anche per tutto il gruppo Consiliare PD e su cui ci si riserva ulteriori azioni nelle opportune sedi civili e penali. A chi usa social e giornali come clave politiche, anche nascondendosi dietro l’anonimato di uno schermo PC, è inutile ricordare quanto il gruppo PD, negli anni, abbia fortemente sostenuto l’impiego di risorse, anche in via emendativa sul bilancio, per il tema della sicurezza, ad esempio chiedendo e ottenendo l’aumento consistente del personale di Polizia Locale sul territorio. Non solo, il Comune in questi anni ha promosso l’aggiornamento tecnologico e il potenziamento della videosorveglianza, rafforzando significativamente i controlli, anche attraverso provvedimenti di allontanamento disposti insieme alla questura su tutta la rete metropolitana, con risultati importanti sul fronte della riduzione dei reati e delle aggressioni. La nostra parte la stiamo facendo fino in fondo, semmai è il governo a dover battere da anni un colpo sul potenziamento delle forze dell’ordine in città».
Albiani critica i fondatori della pagina
E critiche arrivano anche a chi gestisce la pagina Milanobelladadio. Il consigliere comunale di Milano, Michele Albiani, anch’esso del Pd, si scaglia contro chi ha fondato il gruppo: «Sono mesi che lo dico ovunque (in consiglio, in tv etc), ma evidentemente lo devo scrivere, così faccio prima: #Milanobelladadio, e tutto il sistema che gli gira intorno, fa schifo. Non arriverei a parlare di squadrismo, ma di becera fame di soldi alle spalle della salute mentale della nostra città. Infatti utilizzano materiale girato da cittadini – che spesso invece di chiamare la polizia quando necessario o di intervenire nei casi di banale inciviltà, pensano ai loro 15 secondi di gloria – per ottenere visibilità, pubblicizzare i loro eventi in discoteca, una casualmente collegata ad una figura “illustre” della Destra nazionale, ma anche collaborazioni pagate da diverse aziende. Eventi e collaborazioni che hanno il loro account ad hoc su Instagram, quindi tutto facilmente verificabile. Poi c’è una palese connivenza con alcune forze politiche, chiaramente del centrodestra, o almeno alcuni suoi rappresentanti, che appaiono in video o simili raccontando stupidaggini al confine della realtà. Anche questo dovrebbe farvi capire ulteriormente la ratio di questa pagina e dei suoi creatori. Spero capiate che condividendo i loro materiali fate solo danno, peggiorando l’immagine e la percezione della nostra città. Nessuna soluzione a qualunque problema, tra quelli reali, è derivato da loro. Non. Siate. Complici».