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Milano-Sanremo: storia, albo d’oro e favoriti della Classicissima 2023

Dalla prima edizione del 1907 all’impresa di Coppi del 1946, fino al record di vittorie (7) del Cannibale, la storia della Milano-Sanremo, la Classicissima che Pogacar ha definito la «corsa più difficile da vincere».

18 Marzo 2023 12:1218 Marzo 2023 17:10 Stefano Iannaccone
Milano-Sanremo: storia, albo d'oro e favoriti della Classicissima 2023

Se la definizione è quella di Classicissima di primavera, qualcosa significa. Di sicuro vuol dire che è la prima della “classiche monumento” che segna l’inizio del grande ciclismo, nonostante il ricco e saporito antipasto rappresentato da Strade bianche, Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico. La Milano-Sanremo è pronta a inaugurare il mese delle grandi corse di un giorno, che dal Nord Italia si trasferirà all’Inferno del Nord, tra i muri delle Fiandre e il pavé della Parigi-Roubaix, per proseguire con lo spettacolo sulle Ardenne. Ora, però, spetta al Poggio e alla Cipressa, due storiche salite della Classicissima, che rispetto a tutte le alte competizioni ha una caratteristica quasi unica: può essere vinta dal più abile degli scalatori fino al più sorprendente dei velocisti. L’albo d’oro più recente mostra come nel 2002 ad alzare le braccia al cielo fu Mario Cipollini, re degli sprinter, e – giusto per restare tra i campioni italiani – nel 2018 toccò a Vincenzo Nibali, grazie a un’azione spettacolare, un mix di intelligenza tattica e potenza atletica. Sarà anche un «trionfo di noia», come qualcuno sostiene, per 250 chilometri, prima che si entri nel vivo, ma il traguardo è di quelli che possono cambiare i connotati a una carriera.

Milano-Sanremo: storia, albo d'oro e favoriti della Classicissima 2023
La Milano-Sanremo è nata nel 1907 (dal profilo Instagram ufficiale).

I 33 coraggiosi che nel 1907 si presentarono alla prima Classicissima 

Probabilmente nessuno lo avrebbe immaginato, oltre un secolo fa, quando nel 1907 Tullo Morgagni lanciò l’idea di una competizione ciclistica per unire Milano e Sanremo. Alla partenza si presentò uno sparuto gruppetto di partecipanti, esattamente 33, a causa del maltempo che imperversava quel giorno. Il francese Lucien Petit-Breton conquistò un successo di cui non poteva immaginare la portata storica. Eugène Christophe, invece, portò a casa la vittoria nel 1910 in un’edizione leggendaria: quel giorno le condizioni meteo erano impossibili con pioggia battente e neve sul Passo del Turchino. Molti partecipanti si ritirarono, cercando rifugio nelle case pur di scaldarsi. Christophe fu il più veloce di tutti, tra fango e gelo, battendo i denti, certo, come i diretti concorrenti con un vantaggio di un’ora, visto che il secondo in classifica Luigi Ganna, giunto comunque a 39 minuti di ritardo, fu aiutato dall’auto dell’ammiraglia e pertanto squalificato. Tuttavia, il trionfatore pagò a caro prezzo il risultato: fu ricoverato per combattere il congelamento alle mani e ai piedi che lo aveva colpito dopo quell’impresa. Altri tempi davvero, di cui scriveva la storia del ciclismo senza saperlo. Nel 2013, di fronte a un’altra Milano-Sanremo flagellata dal maltempo, gli organizzatori furono più avveduti, neutralizzando per un tratto di percorso il tempo e facendo riprendere la gara più avanti, con condizioni meno ostili.

Milano-Sanremo: storia, albo d'oro e favoriti della Classicissima 2023
Manuel Poblet vince l’edizione del 1957 (Getty Images).

L’impresa di Coppi nel 1946 con una solitaria di 145 km e un vantaggio sul secondo di 14 minuti

Qualcosa di epocale lo ha fatto poi Fausto Coppi, seguendo il binomio di superlativi “Campionissimo-Classicissima”: nel 1946 vinse con un’azione solitaria lunga 145 chilometri e un vantaggio di 14 minuti sul secondo in classifica, il francese Lucien Teisseire. È diventata storica la decisione del radiocronista, Niccolò Carosio, che annunciò: «In attesa del secondo classificato, mettiamo la musica da ballo». Anche se il titolo di recordman di vittorie spetta, manco a dirlo, al Cannibale Eddy Merckx, che l’ha conquistata ben 7 volte (1966-67-69-71-72-75-76), superando Costante Girardengo, vincitore della corsa in 6 occasioni, nel decennio compreso tra il 1918 e il 1928. Nei tempi più recenti – si fa per dire – il dominatore è stato il velocista tedesco Erik Zabel, che conta in bacheca quattro Classicissime (come Gino Bartali): dal 1997 al 2001 gli è sfuggita solo l’edizione del 1999 andata ad Andrei Tchmil.

Milano-Sanremo: storia, albo d'oro e favoriti della Classicissima 2023
Fausto Coppi nel 1946.

Tra i favoriti Jasper Philipsen e Sam Bennett, senza dimenticare il nostro Pippo Ganna

Fin qui gli aneddoti e la storia della Milano-Sanremo. C’è poi la cronaca recente. E nelle ultime edizioni è emersa tutta la capacità di sorprendere della corsa. Un esempio? Nel 2021 all’arrivo di via Roma il belga Jasper Stuyven, a malapena indicato tra gli outsider, ha anticipato la concorrenza, iscrivendo il suo nome nell’albo d’oro; lo scorso anno lo sloveno Matej Mohoric, con delle acrobazie in discesa, ha spazzato via le ambizioni dei favoritismi, come il connazionale Tadej Pogacar o Wout Van Aert. E quest’anno saranno ancora loro gli osservati speciali, benché arrivino con una condizione diversa: il “piccolo principe” sloveno ha regalato spettacolo sulle strade della Parigi-Nizza, annichilendo la concorrenza, il fenomeno belga è apparso un po’ appannato alla Tirreno-Adriatico. Ma la rosa di pretendenti è ampia, includendo l’ex campione del mondo “Lou Lou”, ossia Julian Alaphilippe, e l’olandese imprevedibile Vdp, al secolo Mathieu Van der Poel. C’è l’elenco di velocisti che puntano all’arrivo a ranghi compatti, su tutti Jasper Philipsen e Sam Bennett, segnalati in ottima forma. I colori italiani hanno qualche speranza, una in particolare: Pippo Ganna. Il gigante di Verbania non è il favoritissimo, ma ha la potenza per piazzare il colpo vincente purché il momento sia opportuno. Serve un allineamento degli astri perfetto oltre alla gamba monstre sempre necessaria per mettersi alle spalle i campioni. Del resto come dice Pogacar, uno che di trionfi se ne intende, «la Milano-Sanremo è la corsa più difficile da vincere».

LEGGI ANCHE: Milano-Sanremo, le vittorie inattese della Classicissima

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