La Squadra mobile milanese ha arrestato una donna di 29 anni che per oltre un anno ha provocato lesioni e abrasioni varie alla figlia neonata con un deodorante spray. Una storia incredibile arriva dal milanese, dove in un grande ospedale del capoluogo i medici si sono insospettiti per le ferite riportate dalla bambina. Dall’età di 2 mesi, infatti, è stata portata in diversi ospedali e cliniche senza che nessuno capisse il motivo per cui sul suo corpo comparivano queste abrasioni. Poi i sospetti e la denuncia, che hanno portato alle indagini e alla scoperta: la madre le spruzzava deodorante spray addosso con una bomboletta a distanza molto ravvicinata.

L’indagine portata avanti con intercettazioni e telecamere
Dopo la prima segnalazione è intervenuto il pool Fasce deboli della procura. Grazie all’ausilio di telecamere e intercettazioni, la Squadra mobile ha potuto constatare l’origine delle ferite. La madre della bambina, forse per una forma di depressione post partum, le procurava «in modo reiterato lesioni personali, assoggettandola a sofferenze fisiche e morali, costringendola a vivere in penose condizioni di vita e in permanente stato di ricovero, impedendole di poter vivere e crescere in un ambiente famigliare idoneo a preservarne la crescita e lo sviluppo», secondo quanto scrive la gip Patrizia Nobili. La 29enne sarebbe riuscita a tenere il padre all’oscuro di tutto.

Il gip: «Operato finalizzato a lesioni rinnovate»
Dalle indagini è emerso che la madre portava quotidianamente la figlia nel bagno della stanza d’ospedale in cui era ricoverata e le spruzzava il deodorante. Nei video e nelle intercettazioni si vede più volte la bambina piangere e la donna continuare, nonostante il dolore della piccola. Il gip scrive che «gli elementi provano il nesso causale tra le condotte dell’indagata, che impugna e aziona la bomboletta sulla pelle della figlia e le lesioni che lei riporta a distanza di un’ora. Tale operato è finalizzato a determinare il rinnovarsi delle lesioni e al protrarsi del ricovero nelle strutture ospedaliere. Azioni consapevoli e volontarie condotte che persistono anche a fronte delle urla e dei pianti insistiti e fragorosi della bambina, che denotano inequivocabilmente che la minore soffre fisicamente in modo evidente dell’azione del gas sul suo corpo».