A Milano non c’è solo il caro affitti, l’inflazione si fa sentire e aumenta anche il prezzo dei broccoletti, 38 euro al chilo, scatenando le polemiche. Primo fra tutti a criticare questi prezzi esorbitanti è stato lo scrittore Jonathan Bazzi che su Twitter ha espresso il suo disappunto.
Nuova panetteria/gastronomia a Milano, in Porta Venezia. Due piatti così, take away, 43 EURO. pic.twitter.com/fCPxzLkvVb
— Jonathan Bazzi (@jonathanbazzi) May 7, 2023
La denuncia dello scrittore Jonathan Bazzi
Lo scrittore Jonathan Bazzi ha denunciato sul suo profilo ufficiale Twitter l’aumento esorbitante dei prezzi a Milano. L’autore ha pubblicato le foto di broccoletti in tempura a 38 euro al chilo e la ricevuta da 43 euro con allegata a una foto dell’ordinazione in un locale: due focaccine, due fiori di zucca ripieni, due involtini, due «mozzariselle» impanate e un sofficino. Precisamente il locale si trova in zona Porta Venezia, una panetteria-gastronomia, senza servizio al tavolo. Bazzi ha parlato di «degenerazione oscura» riguardante i prezzi troppi elevati di Milano in un’intervista al Corriere della Sera. «Nello stesso quartiere ci sono altri locali o pizzerie che sembrano ‘accessibili’, ma che arrivano a cifre di 26 euro per una pizza, 12 per un dolce, 4 euro solo di coperto». Per lo scrittore non si tratta di un lecito guadagno dei gestori dei locali che anche loro vivono con il costo della vita elevato, tra affitti e bollette, piuttosto di una speculazione. «Vendere una cosiddetta tartare di ceci con zucchine a 38 euro al chilo, in un contesto non di lusso, mi sembra eccessivo», ha terminato lo scrittore.
Il problema non è solo Milano, ma anche l’enorme fraintendimento attorno alla scelta vegana/vegetariana.
Sempre dallo stesso posto in Porta Venezia: broccoli a 38 euro al chilo. pic.twitter.com/HQISG1fUqW— Jonathan Bazzi (@jonathanbazzi) May 9, 2023
La tesi portata avanti dall’autore
Inoltre nei post sui social Jonathan Bazzi denuncia anche un’interpretazione sbagliata di veganesimo, che con questi prezzi alle stelle sembra una scelta di vita esclusiva a pochi mentre dovrebbe essere il contrario, accessibile anche più di una dieta onnivora. «Essere vegano non significa poi mangiare solo tofu o avocado, ma anche recuperare piatti della tradizione mediterranea» sostiene l’autore. In molti nei commenti sostengono la tesi di Bazzi e criticano il costo della vita elevato di Milano.