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Milano, Baby Gang e Simba La Rue arrestati per la sparatoria di corso Como

Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati per la sparatoria di via Tocqueville a Milano: «volontà di controllo del territorio».

7 Ottobre 2022 11:06 Virginia Cataldi
Baby Gang Simba Rue arrestati

A pochi mesi dalla sparatoria di via Tocqueville a Milano, avvenuta all’alba tra il 2 e il 3 luglio, il gip Guido Salvini ha fatto chiarezza sull’accaduto. Sono stati arrestati i due trapper Baby Gang (Zaccaria Mouhib) e Simba La Rue (Lamine Mohamed Saida), che allora non avevano innescato ‘una banale rissa’. Secondo quanto emerso dalle indagini, c’era invece la «volontà di controllo del territorio». Con queste motivazioni in un’operazione congiunta, polizia e carabinieri li hanno tratti in arresto nella notte del 7 ottobre.

Baby Gang e Simba La Rue arrestati

Baby Gang e Simba La Rue sono stati arrestati il 7 ottobre a Milano, per l’aggressione a colpi di arma da fuoco avvenuta a luglio in via di Tocqueville. Allora, l’evento portò alla gambizzazione di due ragazzi senegalesi, per la «volontà di controllo del territorio». Nell’ordinanza compaiono anche Eliado Tuci, 32 anni, tour manager e autista personale di Baby Gang. Poi Paulo Marilson Da Silva, 27enne considerato il principale manager di Baby Gang e “Instagram Personal Manager” dell’etichetta di cui fanno parte i due artisti.

Ma anche Faye Ndiaga, 25 anni, già arrestato il 29 luglio scorso per l’aggressione e il sequestro del trapper rivale Baby Touché, e Mounir Chakib detto “Malippa”, 24 anni, unico ai domiciliari, manager di Baby Gang e Simba La Rue. Sono tutti soggetti legati all’entourage dei due artisti e accusati a vario titolo di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da fuoco.

Baby Gang Simba Rue arrestati
Baby Gang (Instagram Baby Gang)

Si legge nell’ordinanza che «non sembra trattarsi di una rissa banale ed estemporanea. Piuttosto, di un episodio di grave violenza e sopraffazione originato da una logica di banda e da una volontà di controllo del territorio». La vicenda è infatti stata innescata da motivazioni che hanno radici più lontane, spiegate da uno dei senegalesi feriti.

Il perché della sparatoria in via Tocqueville

L’uomo di 28 anni ha raccontato di aver prestato una carta di credito a una persona legata all’entourage dei trapper. Una volta richiesta la restituzione avrebbe subìto numerose minacce. La notte dell’aggressione, temendo di incontrare questa persona, che non compare nel provvedimento, ha nascosto in un’aiuola davanti al locale una pistola a salve e uno spray al peperoncino. Una volta uscito dalla discoteca, assieme a un altro senegalese e ad altri amici, ha incontrato il gruppo di Simba e Baby Gang, con il quale ha iniziato una lite subito degenerata.

Baby Gang e Simba La Rue arrestati per la lite degenerata

Secondo i racconti di uno dei due ragazzi senegalesi, gli sarebbero partiti due colpi per sbaglio. In questo modo i presenti avrebbero capito che la sua pistola in realtà era finta. Immediatamente dall’entourage dei trapper esplodono dei veri colpi, al grido di “noi vi ammazziamo” e “guardate che noi siamo la gang“. Nella ricostruzione degli investigatori, aiutati dalle telecamere di zona, Baby Gang è immortalato mentre punta una pistola finta contro una guardia giurata arrivata sul posto, Faye compare mentre spara ai due senegalesi, un altro componente colpisce uno degli uomini a terra col gesso del proprio braccio già infortunato e Simba colpisce usando una delle stampelle. Qualche ora dopo la sparatoria la polizia aveva erroneamente fermato per un controllo Tiémoué Bakayoko, centrocampista francese di origini ivoriane che gioca nel Milan.

Baby Gang Simba Rue arrestati
Simba La Rue (Instagram Simba La Rue)

«Emerge la totale astrazione dalla realtà in cui gli indagati vivono e agiscono con l’ego totalmente incluso in quello della banda che impedisce loro anche solo di percepire il disvalore e il peso delle azioni criminose poste in essere. Peraltro esaltate nei video e nei pezzi musicali prodotti dal gruppo e diffusi via social. La forza del legame criminale esistente tra loro ha sicuramente rafforzato il proposito criminoso. Istigando i singoli ad agire con una sempre maggiore violenza per emergere nel gruppo e scalare la gerarchia interna», ha scritto il gip.

Le dichiarazioni dopo l’aggressione

Nella notte della sparatoria, i carabinieri avevano già installato una microspia sull’auto di Malippa per un’altra vicenda violenta. «Zaccaria – Baby Gang – quando si ubriaca è un casino. Zaccaria non deve bere proprio, infatti lui lo sa e non beve», ha commentato a caldo Malippa. «Però quando vuole bere è un casino e non puoi dirgli di no. Quando arriva che gli sale è un puttanaio, ha fatto minchiate. Poi non dico che questa cosa qua non la faccia anche quando non è ubriaco. La fa anche, però almeno quando non è ubriaco la fa con la testa».

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