Paolo Maldini via dal Milan. In fondo, che bisogno c’è nella dirigenza di un ex calciatore che ha indossato 902 volte la maglia del club? E al di là del forte valore simbolico, cosa volete che ne capisca, di giocatori, più di un algoritmo? Deve essere stato all’incirca questo il pensiero di Gerry Cardinale, che ha fatto accomodare il responsabile dell’area tecnica rossonera e anche il direttore sportivo Frederic Massara in ufficio, spiattellando alla coppia un rapido benservito. «You’re fired», senza tanti complimenti. Ma è chi – o forse sarebbe più corretto dire cosa – prenderà il loro posto che sta facendo discutere.

Cardinale vuole puntare sulla sabermetrica
Nei piani di Cardinale e della holding RedBird Capital Partners, che il 31 agosto 2022 ha completato l’acquisizione del Milan dal fondo Elliott, il club rossonero non ha più bisogno né di Maldini, né di Massara (tra i principali artefici dello scudetto 2021/22), le cui conoscenze calcistiche saranno sostituite dall’analisi delle fredde statistiche. Ossia dalla sabermetrica, qualche anno fa al centro del film Moneyball – L’arte di vincere, in cui Billy Beane, dirigente della franchigia di baseball degli Oakland Athletics, a un certo punto decide di affidarsi, nello scout dei giocatori, a un algoritmo creato dal giovane analista Bill James in grado di analizzare il valore dei giocatori attraverso dati e statistiche.

Beane collabora già da tempo con RedBird
Moneyball è un film tratto da una storia vera. Interpretati da Brad Pitt e Jonah Hill, Beane e il profeta della sabermetrica (da “Sabr”: Society for American Baseball Research) James esistono davvero. E il primo, come ha scritto Repubblica, ha incontrato Cardinale due giorni fa: è già un collaboratore di RedBird ed è cosa certa che il legame con il club rossonero si rafforzerà. Il Milan, da ora in poi, nella scelta dei giocatori si affiderà sempre di più alla sabermetrica e al modello Moneyball. «Devo dare credito a Billy Beane, è stato lui che mi ha “educato”. È stato nel calcio europeo per 20 anni e mi ha detto che non stavo guardando alla situazione nel modo giusto. Dovevo approcciarmi al calcio con la mentalità da Moneyball: non c’è bisogno di sacrificare il livello delle performance sul campo per il flusso di cassa o viceversa», aveva spiegato recentemente Cardinale. Meno scouting e più algoritmi nel nuovo Milan, in cui l’ad Giorgio Furlani sarà il braccio operativo del presidente e Geoffrey Moncada avrà molto più peso all’interno della dirigenza, dopo l’ottimo lavoro svolto come capo degli osservatori.

Le squadre che già usano il modello Moneyball
La sabermetrica non è una novità nel calcio. Viene utilizzata da tutte le squadre della galassia Red Bull, come Salisburgo e Lipsia, ma anche da realtà più piccole. In Inghilterra hanno adottato il modello Moneyball il Brentford e il Barnsley, in Danimarca il Midtjylland, in Norvegia il Bodo Glimt, capace di infliggere una dura sconfitta alla Roma nella Conference League 2021/22. In Italia ci aveva provato l’allenatore tedesco Alexander Blessin al Genoa, prima di essere sostituito da Alberto Gilardino che ha riportato il Grifone in Serie A. E lo stesso fondo RedBird la usa già al Tolosa (di cui è azionista di maggioranza): in Francia il fondo americano lavora a braccetto con Zelus Analytics, società di dati sportivi fondata da Luke Bornn di cui possiede una quota del 50 per cento, e con un vasto team di data scientist e ingegneri. Al centro del modello Moneyball statistiche come i già ben noti Expected Goals, misura della probabilità che ha un determinato tiro di essere trasformato in rete, grazie a un algoritmo che calcola la percentuale di realizzazione da 0 a 100 per cento considerate diverse variabili. E tanti altri dati, raccolti nelle gare ufficiali: la sabermetrica si pone l’obiettivo di valutare le azioni passate dei giocatori per predire il futuro, stabilendo così il valore economico degli atleti.
Vincere, ma soprattutto fare cassa: il futuro del Milan
Maldini e Massara pagano il fallimentare mercato dell’estate scorsa: più di 30 milioni per l’oggetto misterioso (e malinconico) Charles De Ketelaere, diversi altri sul conto corrente di Divok Origi, preso a parametro zero dal Liverpool ma quasi sempre infortunato. Il centrocampista belga Aster Vranckx poi non pervenuto; unica nota lieta il difensore Malik Thiaw. Essendo un fondo, RedBird punta essenzialmente al profitto: incassi dalla Champions League, acquisti economici e ricche cessioni. Vincere magari, ma soprattutto fare cassa. Maldini e Massara hanno fatto molto bene con Elliott, inceppandosi un po’ da quando la holding di Cardinale ha messo le mani sul Milan. Ci sono poi state divergenze sul budget da destinare al mercato alle porte: la scorsa settimana Furlani ha annunciato a Maldini che il budget estivo sarebbe stato di 35 milioni, più i ricavi delle cessioni, mentre la leggenda rossonera sperava più o meno nel doppio, per poter rendere la squadra competitiva su più fronti. Un vecchio adagio del calcio dice che i gol non vanno contati, ma pesati. Cardinale invece ha scelto il modello Moneyball, importato tra l’altro da un mondo sportivo, quello a stelle e strisce, molto diverso dal nostro.