Se qualcuno può dire di sentirsi a casa sentendo l’inno della Champions League quello, senza ombra di dubbio, è il Milan. Sette anni ci sono voluti, come le volte in cui hanno trionfato nella competizione, ai diavoli rossoneri per ritornare sul palcoscenico più ambito. In panchina ora c’è Stefano Pioli, e la squadra, com’è normale che sia, è cambiata tanto dall’ultima partita giocata l’11 Marzo 2014. La sfida era una di quelle degne della Champions: Atletico Madrid-Milan, ritorno degli ottavi di finale. L’andata, giocata a San Siro, aveva visto vincere per 0-1 i colchoneros.
L’ultima volta in Champions in una stagione difficile
Il Milan si presentava alla sfida come seconda favorita del gruppo H, dietro al Barcellona e davanti all’Ajax e al Celtic. Per i rossoneri, non si trattava di un anno facile. Molti giocatori erano ormai avanti con gli anni e sulla panchina c’era stato un cambio in corsa. Via Massimiliano Allegri, galeotta fu la sconfitta contro il Sassuolo al Mapei Stadium per 4-3, dentro un l’ex leggenda rossonera, Clarence Seedorf, chiamato poco più di un mese prima della doppia sfida europea contro l’Atletico.
La formazione del Milan nell’ultima Champions
In avanti si puntava su Mario Balotelli, davanti all’ennesimo bivio della sua carriera tra la definitiva consacrazione o l’inesorabile declino. Mentre, la fascia di capitano veniva divisa tra Riccardo Montolivo e Kaká, ritornato al Milan dopo gli anni non brillantissimi tra le file del Real Madrid. All’appuntamento contro l’Atletico Madrid i rossoneri vennero schierati con un 4-2-3-1. Abbiati in porta, Abate, Rami, Bonera e Emanuelson in difesa. A centrocampo De Jong e Essien, con Taarabt, Poli e Kakà sulla trequarti alle spalle di Balotelli.
Strapazzati dall’Atletico
La differenza in campo si vide fin da subito. Poco dopo il fischio d’inizio, i padroni di casa passarono in vantaggio con Diego Costa, ma il Milan rispose con Kaká. Quel gol, più di orgoglio che di altro, sembrava poter dare la giusta carica per recuperare partita e qualificazione. Un’euforia che durò poco, la squadra guidata da Diego Simeone tornò avanti grazie a un tiro di Arda Turan deviato da Adil Rami in chiusura di primo tempo. Nella ripresa gli undici di Clarence Seedorf non riuscirono più a tornare in partita e Raúl García chiuse i conti con un gran colpo di testa, prima del sigillo finale dello scatenato Diego Costa.
Atletico Madrid e Milan, destini diversi
Quell’anno i colchoneros vinsero La Liga e proseguirono il cammino in Champions fino ad arrivare in finale, che persero contro il Real Madrid per 4-1 ai tempi supplementari. Il Milan, invece, arriverà ottavo in campionato e inizierà il suo viaggio all’inferno. Un oblio durato fino ad oggi, giorno in cui tornerà a sentire l’inno di una competizione che è sempre stata parte del suo Dna.
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