Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, è stato nominato commissario delegato per lo stato di emergenza per i migranti in 15 Regioni. Le misure, si legge nell’ordinanza firmata dal capo del dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, riguardano Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano”. Escluse quindi le quattro regioni a guida Pd, che non hanno dato l’intesa.

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Lo stato di emergenza per i migranti durerà 6 mesi
Martedì scorso il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro del Mare e della Protezione Civile Nello Musumeci, a seguito dell’eccezionale aumento dei flussi migratori attraverso il Mediterraneo ha proclamato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale: sostenuto da un finanziamento iniziale di cinque milioni di euro, durerà sei mesi.
Le critiche da parte di partiti e associazioni di opposizione
I partiti e le associazioni di opposizione hanno criticato la decisione del governo Meloni di decretare uno stato di emergenza nazionale di sei mesi sull’immigrazione, insistendo sul fatto che sia pericoloso ritrarre migranti e rifugiati che arrivano in Italia come un’emergenza.

Nessun allarme dovuto ai flussi migratori, ha spiegato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, sottolineando però: «Esiste uno stato di emergenza tecnicamente inteso che ha suggerito al governo di dotarsi e di dotarci di procedure semplificate per poter essere all’altezza della sfida di questa complessità: cioè fasi di concentrazione acuta degli sbarchi su luoghi ben definiti, che sono soprattutto i luoghi di sbarco di Sicilia e Calabria e quindi di procedere a tutti gli adempimenti conseguenti con modalità più celeri».
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