Sul tema dei migranti parla anche Francesco Lollobrigida. Il ministro dell’Agricoltura è intervenuto a Bruxelles, a margine di un incontro con gli eurodeputati. E ha dichiarato che il governo italiano non è «contro l’immigrazione ma contro l’illegalità». Per questo si sta lavorando «quest’anno» per far superare i confini italiani a «quasi 500 mila immigrati legali», con un piano flussi da utilizzare nel miglior modo possibile per contrastare l’arrivo illegale in Italia. Il tema resta cruciale per l’Italia, a due giorni dal naufragio di un barcone lungo le coste calabresi, che ha portato a decine di vittime.

Lollobrigida: «Piano flussi disatteso per anni»
A Bruxelles il ministro dell’Agricoltura ha dichiarato: «Dobbiamo dare sempre più l’idea che il metodo di immigrazione illegale non è quello corretto per entrare in Italia, anche lavorando meglio sui flussi. Noi abbiamo un piano flussi che è stato disatteso per anni: può essere organizzato meglio, per dare la possibilità a quelli che vengono in Italia per lavorare di avere un trattamento dignitoso, un’offerta di lavoro dignitosa. Noi solo quest’anno lavoreremo per far entrare legalmente quasi 500mila immigrati legali. Questo può essere determinato anche attraverso un ragionamento bilaterale o multilaterale con altre nazioni, che permetta l’organizzazione dei flussi e garantisca questa forma: l’immigrazione legale».

Il ministro: «Siamo contro l’illegalità»
Il ministro Francesco Lollobrigida prosegue nel suo intervento su un tema caldo per il Paese, dopo la tragedia nelle coste calabresi di due notti fa e le polemiche generate dalle parole del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Quella illegale», spiega parlando dell’immigrazione, «è la prima nemica dell’immigrazione legale: questo è un concetto che qualcuno prima o poi dovrà riuscire a imprimere nella testa di quelli che dicono che noi siamo contro l’immigrazione. Noi non siamo contro l’immigrazione: siamo contro l’illegalità. E questo principio dovrebbe essere naturale per tutti».
LEGGI ANCHE: Piantedosi, ecco perché i migranti scappano da Afghanistan, Pakistan, Siria e Iran