Migranti, la Francia ancora contro l’Italia: «Apra i porti o stop ricollocamenti»

Redazione
25/11/2022

Prima del vertice a Bruxelles dei ministro dell'Interno europei, il francese Darmanin accusa l'Italia e chiede di rispettare «la legge del mare».

Migranti, la Francia ancora contro l’Italia: «Apra i porti o stop ricollocamenti»

Sui migranti è ancora Francia contro Italia. Il tanto atteso 25 novembre, giorno in cui si svolge il Consiglio dei ministri degli Interni degli Stati membri dell’Unione Europea, è arrivato. E l’occasione è stata ancora una volta propizia per parlare dell’emergenza migranti, con i governi francesi e italiani a rinnovare le frizioni. Lo fa soprattutto il ministro francese Gerard Darmanin, che lancia un monito al suo pari italiano, Matteo Piantedosi, chiedendo che l’Italia rispetti la regola riguardo all’apertura dei porti, se no «niente ricollocamenti».

Migranti, la Francia ancora contro l'Italia: «Apra i porti o stop ricollocamenti». Il ministro Darmanin all'attacco
Il ministro Darmanin (Getty)

Darmanin: «Se l’Italia non prende navi non si fanno ricollocamenti»

Il ministro francese ha parlato ai giornalisti prima dell’incontro previsto con gli altri stati europei, a Bruxelles. Ha affermato che «se l’Italia non prende navi, non accetta la legge del mare, non c’è più motivo di fare i ricollocamenti. Non possono Francia e Germania sia prendere i migranti delle navi e fare i ricollocamenti». Poi l’affondo: «Bisogna ricordare a tutti qual è il diritto del mare, evidenziare che le Ong che operano nel Mediterraneo si trovano lì evidentemente per salvare le persone e in nessun caso possono essere equiparate ad organizzazioni di passaggio e, infine, bisogna ricordare che i Paesi del Sud del Mediterraneo devono aprire i loro porti perché a volte ci sono imbarcazioni delle ong che attraversano le loro acque territoriali e alle quali non vengono aperti i porti».

Johansson: «Ricollocamenti funzionano ma vanno velocizzati»

Sui ricollocamenti è intervenuta anche Ylva Johansson. «I ricollocamenti funzionano, vanno solo velocizzati», ha affermato la commissaria europea. «Non è vero che il meccanismo di solidarietà con i ricollocamenti volontari non stia funzionando. Facciamo il trasferimento su base più o meno giornaliera o almeno settimanale. Quello che dobbiamo fare è migliorare la velocità perché abbiamo visto alcuni colli di bottiglia nei sistemi su questo». Si parlerà soprattutto del nuovo codice di condotta per le navi umanitarie, come spiega il vicepresidente Margaritis Schinas: «Dobbiamo lavorare con le Ong, ma in modo ordinato, in modo da rispettare anche i nostri Stati membri e strutturare le operazioni di ricerca e salvataggio in un metodo costruttivo».

Migranti, la Francia ancora contro l'Italia: «Apra i porti o stop ricollocamenti». Il ministro Darmanin all'attacco
Ylva Johansson (Getty)