C’è anche un po’ di Italia fra le scoperte artistiche e archeologiche più importanti del 2021. La Cnn ha stilato un elenco dei 12 ritrovamenti più significativi dell’anno che sta per chiudersi e ha inserito anche L’adorazione dei Magi di Rembrandt trovata nella Capitale italiana e la testa di una statua del giovane Ottaviano Augusto riemersa a Isernia durante un restauro. La lista comprende anche il recupero in Israele di un anello bizantino che sarebbe in grado di prevenire i postumi di una sbornia e la città di Aton, riemersa dalle sabbie d’Egitto. Restano fuori invece la spada dei crociati portata alla luce dalle acque di Israele e il mosaico di Caligola divenuto parte di un tavolino a New York.
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Città, anelli e quadri, ecco le 12 scoperte più importanti del 2021
1. L’adorazione dei Magi di Remdrandt a Roma
Nel 2016, una preziosa opera d’arte è caduta dal muro di un’abitazione della campagna romana. I primi colloqui per provvedere al dovuto restauro hanno però portato gli esperti a una scoperta sensazionale. Dopo un’attenta analisi, gli studiosi hanno compreso di avere fra le mani non una copia, ma un originale dipinto di Rembrandt, perduto da secoli. Si tratta de L’adorazione dei Magi, realizzato nel 1632-33 con la tecnica di olio su carta applicata su tela e raffigurante l’incontro fra i magi e il Cristo. A svelarlo è stata a giugno la Fondazione Patrimonio Italia, nell’ambito di un incontro del progetto Discovering Masterpiece.
2. La città di Aton sotto le sabbie d’Egitto è fra le migliori scoperte del 2021
Fra le più grandi rivelazioni del 2021 non poteva mancare la scoperta della città di Aton, un’intera città risalente a 3000 anni fa che ha fatto capolino da sotto le sabbie d’Egitto. Sebbene il ritrovamento risalga all’ottobre 2020, gli scavi della Pompei d’Egitto sono iniziati solo quest’anno e hanno già portato alla luce mura alte tre metri, una panetteria e un luogo di sepoltura. Ogni stanza è piena di oggetti e reliquie, dalle ceramiche agli strumenti per la lavorazione tessile e del vetro. In una nota, la professoressa di egittologia alla Johns Hopkins University Betsy Bryan ha annunciato che si tratta della «seconda scoperta archeologica più importante dalla tomba di Tutankhamon».

3. L’anello bizantino che previene dalla sbornia
Tanto curioso quanto sensazionale è un anello di epoca bizantina, rinvenuto fra le rovine di un antico magazzino della città israeliana di Yavne. Il gioiello d’oro con un’ametista viola apparteneva probabilmente a un ricco bizantino del III-IV secolo d.C. e avrebbe rappresentato una superstiziosa prevenzione per i postumi della sbornia. Come ha confermato l’Autorità israeliana per le antichità, qui sorgeva una delle più grandi aziende vinicole dell’epoca. Elie Haddad, co-direttore dello scavo, ha dichiarato in una nota che il suo proprietario potrebbe essere identificato con il produttore di vino o con un caposquadra, ma non si esclude potesse appartenere a un visitatore esterno.
4. La testa di una statua di Ottaviano Augusto a Isernia
L’Italia non è presente solo grazie al dipinto di Rembrandt scoperto a Roma. A maggio, infatti, un team di restauratori a Isernia si è imbattuto in una testa di marmo di oltre 2000 anni fa. Alta 35 centimetri, risale a un periodo fra il 20 e il 10 d.C. e raffigura il volto del primo imperatore di Roma, Ottaviano Augusto. «Difficile dire perché si trovi qui o quale fosse la sua collocazione», ha dichiarato alla Cnn l’archeologa Maria Diletta Colombo «Potrebbe trattarsi di una statua ornamentale per un tempio oppure per il foro, che però ancora non sappiamo dove potesse sorgere».

5. L’arte rupestre delle grotte dell’Indonesia
Una delle scoperte più importanti del 2021, nonché tappa fondamentale per la comprensione della preistoria, è stata una pittura rupestre in Indonesia. Un team di archeologi, durante uno studio nelle grotte dell’isola di Sulawesi, ha infatti trovato la raffigurazione primordiale di un maiale durante quella che sembrerebbe una lotta con altri due animali. Gli esperti credono che possa avere anche più di 45 mila anni, rappresentando così l’immagine animale più antica mai rinvenuta in tutto il pianeta.
6. La maschera d’oro sacrificale in Cina
Il sito archeologico di Sanxingdui vicino Chengdu, nell’area sudoccidentale della Cina, ha restituito migliaia di manufatti, tra cui spicca una maschera d’oro per uso sacrificale. Come ha riportato l’agenzia cinese Xinhua, si tratta probabilmente di un oggetto risalente alla dinastia Shang, il cui dominio terminò nel 1046 a.C. Negli oltre 7 chilometri quadrati del sito, gli archeologi hanno rinvenuto un totale di circa 500 reliquie tra cui oggetti in avorio, piccole figure di bronzo, un vaso cerimoniale e un coltello di giada. «Una dimostrazione dell’immaginazione e della creatività degli antichi cinesi, ben superiore a quanto ci si potesse aspettare», ha detto a Xinhua Tang Fei, capo dell’Istituto di ricerca archeologica e culturale del Sichuan.

7. Le perle veneziane del Quattrocento scoperte in Alaska
Risalgono al 1440-1480 e sono state rinvenute in Nord America. A gennaio, l’università dell’Alaska ha pubblicato uno studio su alcune perle veneziane delle dimensioni di un mirtillo trovate nell’Alaska settentrionale a metà degli anni 2000. Gli esperti ritengono che i gioielli, di matrice italiana, siano giunti nel Nuovo Mondo seguendo la Via della Seta verso l’estremo oriente della Russia e attraversando lo stretto del Bering ben prima che Cristoforo Colombo toccasse le sponde americane.
8. I rotoli della Bibbia nel Mar Morto
Lo scorso marzo, il Mar Morto ha restituito una dozzina di rotoli riportanti un testo biblico. Si è trattato dei primi frammenti da 60 anni e potrebbero essere appartenuti a un gruppo di ebrei che si ribellarono al giogo dell’Impero romano circa 1900 anni fa. Accanto alle pergamene, su cui è possibile leggere versetti in greco dei profeti Zaccaria e Naum, gli archeologi hanno trovato monete d’oro e lo scheletro di un bambino di età ben precedente (circa 6000 anni fa). Dalla loro scoperta 70 anni fa, i rotoli di Qumran rappresentano i reperti più significativi dell’intera archeologia, dato che riportano la più antica versione della Bibbia ebraica e altri testi risalenti all’epoca del Cristo.

9. Fra le scoperte anche il murale del dio Ragno in Perù
Negli stessi giorni, in Perù, un gruppo di archeologi ha riportato alla luce un murale di oltre 3200 anni che raffigura un antico dio Ragno con in mano un coltello. L’immagine si trova sul lato di un antico tempio che gli esperti ritengono sia stato costruito dal popolo precolombiano Cupisnique nella provincia di Virú, a circa 400 chilometri a nord di Lima. «Il ragno è associato all’acqua ed era un animale incredibilmente importante nelle culture preispaniche», ha dichiarato al quotidiano peruviano La Republica Régulo Franco Jordán, a capo dello studio. «È probabile che ci sia stata una cerimonia speciale dell’acqua sacra nel periodo delle piogge».
10. Il guerriero non binario dell’antica Finlandia
Ad agosto la Finlandia ha invece restituito al mondo la tomba di un guerriero dell’età del ferro. Secondo gli studiosi, potrebbe trattarsi del primo esponente non binario della storia. A seguito dell’analisi del Dna, i dati hanno riportato come l’identità non binaria – ossia quella di individui che non rientrano nel sesso maschile né femminile – potrebbe essere esistita nell’Europa medievale. Non solo, la sepoltura confermerebbe un ruolo importante che tali individui avrebbero ricoperto nella società del tempo. Il corredo funerario conteneva anche una spada che però non ha mostrato segni di usura.
Our study was covered by @LiveScience, with comments from @PalaeoPete, @nic_rawlence_nz, @MatisooSmith, @leszekgardela, and Marianne Moen:
https://t.co/w0mrI8kWWl— Dr. Elina Salmela (@geenielina) August 6, 2021
11. Il tempio del Sole ad Abu Ghurab in Egitto
Risale allo scorso mese invece la scoperta di un tempio del sole ad Abu Gherab, in Egitto. Gli archeologi, guidati dall’italiano Massimiliano Nuzzolo, hanno annunciato di essersi imbattuti in una delle strutture sacre che si credevano ormai perdute per sempre. Con i suoi 4500 anni di età, l’edificio è legato al culto del dio Ra e sorgeva prima di un altro tempio, edificato sopra le sue rovine dal faraone Nyuserra, sesto della V dinastia. Al suo interno, gli storici hanno identificato sigilli reali, basi di colonne in pietra calcarea, la soglia di una porta e alcuni di quelli che sembrerebbero tappi per vasellame.
12.L’insetto che ha rovinato L’uliveto di Van Gogh
Ultima, ma non meno importante, è la scoperta operata al Dallas Museum of Art su un dipinto di Vincent Van Gogh. Gli esperti hanno infatti identificato la scia che un insetto avrebbe lasciato poggiandosi sui colori ancora freschi de L’Uliveto, opera risalente al 1889. L’animale, di cui non è stato possibile fornire dettagli ulteriori circa specie e dimensioni, si sarebbe poggiato nell’area del fogliame al centro del quadro, lasciando dietro di sé una scia di ben 18 centimetri, ossia un quarto delle dimensioni totali dell’opera. Non si è trattato del primo caso, dato che in passato gli storici dell’arte avevano trovato i resti di una cavalletta su un altro dipinto della serie.
