Mick Schumacher alla Ferrari. Il figlio di Michael al volante di una monoposto del Cavallino. Non per dei semplici test, ma in un Gran Premio di F1. Una suggestione a tinte rosse, destinata a rimanere tale. Perché Mick, protagonista di una stagione anonima in cui ha perso il confronto con Kevin Magnussen, compagno di scuderia alla Haas, non ha convinto i vertici di Maranello: tagliato con ogni probabilità il cordone ombelicale con la Ferrari, Schumacher dovrebbe presentarsi sul mercato piloti come free agent. Su di lui, scrive Autosport, ci sarebbero Alpine, Williams e Alpha Tauri.

Classe 1999, Mick Schumacher ha vinto nel 2018 la F3 europea e nel 2020 la Formula 2 con la scuderia italiana Prema. Entrato nel 2019 nella Ferrari Driver Academy, ha scelto come agente Nicolas Todt, figlio dell’ex Team Principal Ferrari Jean, legatissimo a suo padre Michael, leggenda da 91 vittorie e sette titoli iridati. Sempre sotto l’ala protettiva del Cavallino ha debuttato ha debuttato in F1 nella passata stagione, senza ottenere però nemmeno un punto al volante della Haas equipaggiata dalla power unit di Maranello. 12 quelli raccolti nella stagione in corso, dopo 14 GP. Troppo poco per convincere la Scuderia Ferrari a puntare su di lui. Mai dire mai, ma Mick Schumacher non è destinato a seguire (almeno come “casacca”) le orme del padre. Almeno a breve.
Damon Hill, campione iridato come il padre Graham
Damon Hill, strepitoso pilota nel suo quadriennio alla Williams e campione iridato nel 1996, capace di collezionare 22 vittorie su 122 GP, ha onorato la memoria del padre Graham, che aveva gareggiato in F1 tra il 1958 e il 1975. Due i titoli mondiali conquistati (1962 e 1968), con 14 successi in 176 GP, prima della tragica morte avvenuta in un incidente aereo di ritorno dal circuito francese del Paul Ricard.

Rosberg, un titolo a testa per Keke e Nico
Un titolo iridato a testa per Keke e Nico Rosberg. Il primo si è laureato campione del mondo di Formula 1 nel 1982 su Williams, in una stagione che vide la morte del ferrarista Gilles Villeneuve, tra i candidati alla conquista del mondiale, e il grave infortunio al suo compagno di squadra Didier Pironi, in quel momento in testa alla classifica (non tornò più a gareggiare). Il secondo ha invece vinto nel 2016 al volante della McLaren e, una volta eguagliato il padre, ha detto addio al circus della F1. Tra i due si fa preferire Nico: 23 vittorie su 206 gare, contro i 5 successi in 128 GP corsi dal padre.
Jacques Villeneuve, campione (anche) per papà Gilles
Capitolo doloroso quello di Gilles Villeneuve, che però non si può non tornare ad affrontare in un pezzo dedicato ai figli d’arte della F1. Amatissimo dai tifosi del Cavallino e da Enzo Ferrari per il suo stile di guida combattivo e spettacolare, il pilota canadese morì durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio del 1982, quando il figlio Jacques aveva undici anni. Non fece in tempo a vincere un Mondiale e in un certo senso a compensare la sua mancanza nell’albo d’oro ci ha pensato proprio Jacques Villeneuve nel 1997, respingendo l’attacco di Michael Schumacher, che a Jerez tentò di speronarlo, finendo invece nella sabbia. Per Jacques il bilancio complessivo in F1 parla di 164 gare e 11 successi. Gilles aveva trionfato 6 volte su 67 partenze.

Max Verstappen, fuoriclasse figlio dell’onesto pilota Jos
Un figlio che certamente ha fatto meglio del padre è Max Verstappen: talento precoce capace di debuttare in F1 da minorenne, è il campione in carica e vanta già 29 vittorie. E con ogni probabilità nel 2022 bisserà il successo della scorsa stagione. Una carriera che ha eclissato quella onestissima di papà Jos, che ha corso in F1 per otto stagioni nel giro di dieci anni, partendo dalla Benetton nel 1994 e finendo con la Minardi nel 2003: sette volte a punti su 106 gare.

Nelson Piquet, il figlio è stato una meteora in F1
Discorso diametralmente opposto per i due Nelson Piquet. Quello senior, gareggiando contro Alain Prost, Niki Lauda e il connazionale Ayrton Senna fu capace di vincere tre Mondiali (1981, 1983, 1987) e, giustamente, viene ricordato come uno dei più grandi piloti di sempre. Nelsinho, suo figlio, ha corso per una stagione e mezza con la Renault, ottenendo un podio su 28 Gran Premi. Abbiamo iniziato citando (anche) Kevin Magnussen e proprio con lui terminiamo. Finora, il 30enne Kevin ha corso 134 Gran Premi, salendo tra l’altro sul podio esclusivamente all’esordio assoluto in Australia nel 2014, al volante della McLaren. Anche lui è figlio d’arte: papà Jan ha corso dal 1995 al 1998 con Stewart e McLaren, collezionando 16 ritiri su 24 gare. E un punto, all’ultimo Gran Premio disputato, prima di essere licenziato dal team boss Jackie Stewart e sostituito dal più esperto pilota olandese Jos Verstappen.