Nell’apposito registro a disposizione degli eurodeputati (ma raramente aggiornato dagli stessi), la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato di aver ricevuto 142 regali da parte di dignitari stranieri. La mossa arrivata la settimana scorsa in un momento delicato per l’europarlamento, alle prese con lo scandalo Qatargate: se da una parte rappresenta passo importante verso la trasparenza, in quanto nessun ex presidente aveva mai rivelato entità e quantità dei regali ricevuti, dall’altra la politica maltese è stata fortemente criticata, in quanto ha “dichiarato” 125 articoli della sua lista fuori dal tempo massimo a disposizione dei parlamentari Ue. Lo scrive Politico.

Secondo il portavoce dell’europarlamentare maltese, la scadenza per i deputati del Parlamento europeo per «consuetudine» non riguardava anche Metsola, che da un anno esatto ricopre l’incarico di presidente del Parlamento europeo: «Il suo passo avanti dimostra la volontà di essere il più aperta possibile e dare l’esempio affinché gli altri deputati possano seguire».
La lista dei doni dichiarati da Metsola
Tra i doni dichiarati da Metsola, rivela Politico, figurano una sciarpa ricevuta dalla prima ministra francese Elisabeth Borne; un abito bianco con ricami dorati, dono da parte di Fawzia Zainal, portavoce del parlamento del Bahrain; una camicetta bianca del presidente della Moldavia Maia Sandu. Non solo capi di abbigliamento: Metsola ha ricevuto un modellino di torre d’oro dal politico marocchino Naam Mayara; auricolari wireless di marca Sennheiser del Bundestag tedesco; un vaso della presidenza ceca del Consiglio Ue; un piatto decorativo dell’ambasciatore dell’Uzbekistan nei paesi del Benelux. Tra i numerosi regali anche un libro sulla città di Bruges da parte della rettrice del Collegio d’Europa, Federica Mogherini.
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Metsola ha ricevuto inoltre champagne, cioccolatini, biscotti, torte e salsicce secche, che «sono stati serviti nel corso delle funzioni del Parlamento». Nella lista, aggiunge Politico, compaiono anche regali più curiosi. Ad esempio la replica di una scultura di figura femminile nuda risalente al XII secolo a.C., data a Metsola dal presidente della camera dei rappresentanti di Cipro. Ma anche due monete d’oro con l’immagine del presidente palestinese Mahmoud Abbas, che di persona le ha donate a Metsola. E poi una statuetta blu di una pecora, regalo della European School di Karlsruhe, in Germania. Senza dimenticare la Costituzione rilegata in pelle del Kuwait, regalo del presidente dell’assemblea nazionale dello Stato del Golfo.
Cosa prevede il codice di condotta del Parlamento Ue
Il problema è che, per 125 di questi doni, le dichiarazioni di Metsola sono arrivate dopo il termine per la notifica: in base al codice di condotta del Parlamento, i regali dovrebbero essere resi pubblici dai deputati entro la fine del mese successivo a quello in cui sono stati ricevuti. Solo un precedente presidente, Antonio Tajani (2017/19), aveva dichiarato una donazione nel registro pubblico: un libro di ritratti, ricevuto da un politico portoghese.