Metaverso, spesi 2 miliardi di dollari in un anno per terreni virtuali

Fabrizio Grasso
04/11/2022

Nel metaverso sono stati spesi 2 miliardi di dollari in 12 mesi per terreni e spazi virtuali. Fra le aziende spiccano anche Gucci e Nike. E c'è chi produce solo abiti per gli avatar.

Metaverso, spesi 2 miliardi di dollari in un anno per terreni virtuali

Il metaverso continua a far gola a tutti. Sempre più aziende di tutto il mondo, ma anche privati cittadini, comprano appezzamenti di terra virtuali sulle varie piattaforme. Nonostante alcuni recenti flop, il mercato resta molto attivo. Lo conferma una ricerca di Depp Radar, analista del metaverso, pubblicata anche dalla Bbc. Secondo gli esperti, negli ultimi 12 mesi sono stati spesi quasi 2 miliardi di dollari per acquisti nel mondo virtuale fra spazi espositivi, terreni o Nft. I maggiori investitori comprendono artisti, che vendono le proprie opere in criptovalute come Ethereum, ma anche marchi come Adidas, Gucci e Nike.

Dapp Radar ha pubblicato una ricerca sul metaverso. Spesi 2 miliardi di dollari in 12 mesi per terreni virtuali. Fra le aziende Gucci e Nike.
Alcuni avatar nel mondo di Decentraland, fra le app di metaverso più diffuse (Twitter)

Come funziona il mercato per comprare terreni nel metaverso

Innanzitutto occorre precisare che non esiste un solo metaverso. Esistono diverse piattaforme su cui fare acquisti virtuali. Basti pensare al progetto di Zuckerberg con la sua Meta, ma anche a Robox o a Voxels. Proprio quest’ultimo ospita da mesi esposizioni e mostre di artisti britannici come Angie Taylor, che ha deciso di puntare molto sull’arte virtuale. «Ho acquistato il mio primo spazio nel luglio 2020 per 1500 sterline (poco più di 1700 euro) per mettere in mostra il mio lavoro», ha detto alla Bbc. «Voglio anche organizzare eventi per promuovere non solo le mie opere, ma anche quelle di altre persone». Oggi vanta due gallerie e un avatar che si muove in un’area simile a un edificio a tre piani. «Basta premere il tasto F per ammirare tutto dall’alto».

Dapp Radar ha pubblicato una ricerca sul metaverso. Spesi 2 miliardi di dollari in 12 mesi per terreni virtuali. Fra le aziende Gucci e Nike.
Una galleria espositiva su Voxels, spazio virtuale nel metaverso (Twitter)

Angie non è certo l’unica. Soltanto negli ultimi mesi, Dapp Radar conferma una spesa di 22 milioni di dollari in criptovalute su Voxels per 3 mila terreni virtuali. Un dato che, se si estende la ricerca a tutte le altre piattaforme, sale a 1,93 miliardi. Fra gli altri mondi popolari sulla Rete c’è Decentraland, che ha aperto i battenti nel 2020. Qui si muovono anche grandi aziende come Samsung, UPS e persino la casa d’aste Sotheby’s. Gli investimenti maggiori sono però opera di Philipp Plein, boutique della moda di lusso che possiede uno spazio grande quanto quattro campi da calcio. Qui vuole costruire una galleria e un negozio dove vendere i propri capi in Nft. «Quando ha saputo che ho speso 1,5 milioni di dollari, mia madre mi ha chiamato dandomi del matto», ha detto alla Bbc il proprietario. «È rischioso, ma possibile».

Adidas e Ubisoft su Sandbox, Gucci investe sul gaming di Roblox

Interessante il caso di Sandbox, che ha attirato l’attenzione di giganti come Adidas, Ubisoft, Atari, Binance e Warner Music. Le multinazionali, come sottolinea Dapp Radar, acquistano terreni per dare vita a esperienze di vendita e promozione dei loro prodotti. Fra i maggiori investitori anche Gucci, che ha però concentrato le sue spese su Roblox, servizio di metaverso molto celebre nel gaming. Pur non consentendo l’acquisto di terreni, la piattaforma al pari di Minecraft e Fortnite consente il mercato in criptovalute. Muovendosi per le “strade” di Roblox ci si può imbattere in Gucci Town, dove i giocatori possono comprare i vestiti per gli avatar con soldi veri. Simile il discorso per Nike Land, dove riscattare magliette e scarpe con i successi di gioco.

Dapp Radar ha pubblicato una ricerca sul metaverso. Spesi 2 miliardi di dollari in 12 mesi per terreni virtuali. Fra le aziende Gucci e Nike.
Una veduta aerea di Nike Land, spazio virtuale della casa di moda (Twitter)

Non mancano poi esempi di aziende di moda che realizzano solo abbigliamento per il metaverso. The Fabricant, con sede legale ad Amsterdam, ne è un chiaro esempio, dato che disegna capi su misura che poi rivende soprattutto su Decentraland e Sandbox. «All’inizio ci davano per pazzi», ha detto la fondatrice e designer dell’azienda Amber Jae Slooten. Il rischio ha però pagato subito, tanto che la società ha raccolto 14 milioni da investitori pronti a scommettere nel metaverso. Il record di vendita è un abito digitale da 19 mila dollari, che l’avatar del proprietario non ha mai indossato. «Ci sarà un mercato di massa sul metaverso», ha concluso Slooten. «Bisogna solo costruirlo».