Meta licenzia in Italia: a rischio 22 dipendenti
Dopo l'annuncio degli 11mila licenziamenti, il colosso dei social pronto a dire addio a 22 lavoratori italiani. Si tratta del 17 per cento dei 130 attualmente a Milano.
Da ore ormai circola la notizia del secondo licenziamento di massa opera di un social network. Dopo Twitter e l’addio voluto da Elon Musk a metà dei suoi lavoratori, è toccato al gruppo Meta. Zuckerberg ha deciso di ridurre del 13 per cento lo staff a livello globale, per un totale di circa 11mila persone. E tra queste ci sarebbero anche alcuni dipendenti delle sedi italiane, tanto che già ieri sarebbero arrivate le prime comunicazioni del colosso americano ai sindacati. A rischiare il posto sarebbero in 22 e già dalle prossime ore sono attese novità. Si tratterebbe di lavoratori a tempo indeterminato assunti a Milano.

Meta: «Non si conosce il numero esatto di esuberi»
Sulla vicenda è intervenuto un portavoce italiano di Meta, sul portale Italian Tech: «Al momento non possiamo determinare il numero esatto di dipendenti in esubero in Italia. Lavoreremo a stretto contatto con i sindacati e avvieremo una consultazione collettiva nei prossimi mesi. Quello fornito ai sindacati non è il numero definitivo ma rappresenta un numero potenziale di persone coinvolte». Già dai ieri, però, pare che il capo del colosso in Italia, Luca Colombo, abbia fatto pervenire una lettera ai sindacati in cui ha comunicato la decisione dell’azienda. A rischio sarebbe il 17 per cento dei 130 dipendenti in Italia, che sarebbero da rintracciare nei comparti marketing, comunicazione e risorse umane.
Zuckerberg licenzia 11mila dipendenti
Più chiaro, invece, il procedimento a livello globale. Meta licenzierà in ogni comparto: Facebook, Instagram e Whatsapp, a cui si aggiungono alcuni dal dipartimento che cura il metaverso. Le assunzioni sono state congelate fino al marzo 2023 e lo stesso Mark Zuckerberg si assume la responsabilità: «Ho deciso di ridurre le dimensioni del nostro team di circa il 13% e di separarci da 11.000 dipendenti di talento. Voglio assumermi la responsabilità di queste decisioni e di come siamo arrivati a questo punto. So che è difficile per tutti e sono particolarmente dispiaciuto per le persone colpite».
