Meta paga per screditare TikTok: lo scoop del Washington Post
La società Targeted Victory sarebbe stata assunta da Zuckerberg per screditare l'antagonista cinese. Una notizia rivelata, documenti e mail alla mano, da due giornalisti del giornale americano.
Che Meta voglia quasi monopolizzare il mondo dei social network è fuor di dubbio. Il gruppo di Mark Zuckerberg, che comprende Facebook, Instagram e Whatsapp, cresce sempre più ma deve fare i conti anche con i competitor. Twitter è il rivale storico, sebbene negli ultimi anni sia stato TikTok il più agguerrito, conquistando una grossa fetta di utenti dalla generazione Z. E proprio contro il social cinese, lanciato nel 2016, Meta si sarebbe messa in azione, pagando addirittura una società per screditare l’antagonista. Una vera e propria bomba lanciata dal Washington Post, che avrebbe l’obiettivo di rilanciare le azioni dell’azienda, in calo negli ultimi due mesi.

La società di consulenza Targeted Victory
Meta avrebbe così assunto la società di consulenza Targeted Victory per screditare TikTok. I giornalisti Taylor Lorenz e Drew Harwell del Washington Post sono entrati in possesso di documenti in cui si evidenzia la mossa del colosso creato e guidato da Mark Zuckerberg. Questa società dovrebbe «far passare il messaggio che mentre Meta è l’attuale sacco da boxe, TikTok è la vera minaccia, soprattutto perché è una app di proprietà straniera ed è la numero 1 nella condivisione dei dati degli adolescenti», come si legge in una mail di Targeted Victory.
Come funziona la campagna per screditare TikTok
Il funzionamento della campagna appare chiaro. Targeted Victory ha chiamato a sé numerose società di pubbliche relazioni con cui lancia sui media americani – e non solo – notizie e articoli in cui si evidenziano i «rischi» dell’utilizzo di TikTok. Il Washington Post porta vari esempi, come il caso della challenge in cui si invitavano i ragazzi a schiaffeggiare gli insegnanti. Una bufala, pubblicata a tappetto da vari giornali, caduti nella trappola. Un’altra vicenda riguarda la lettera di un genitore al Denver Post in cui si preoccupa della salute dei bambini in riferimento al social, oltre che del rispetto della privacy. Dalla notizia, frutto del lavoro di Targeted Victory, si è passati a indagini sugli effetti dell’app sui giovani.

TikTok fa paura a Facebook e Instagram
Anche Zuckerberg, parlando del calo di utenti di Facebook e del tonfo delle azioni di Meta si è arreso alla crescita del social cinese. «Le persone hanno molte scelte su come vogliono trascorrere il loro tempo e app come TikTok stanno crescendo rapidamente», ha spiegato il Ceo. Anche in Italia si parla di un incremento nell’utilizzo dell’app di grandi proporzioni. In appena due anni, dal novembre del 2019 a quello del 2021, l’utilizzo tra i 18 e i 24 anni è passato dal 43 per cento al 70. Quello di Facebook, nello stesso arco di tempo e per quella fascia d’età, è sceso da 92 a 71 per cento.