La settimana della moda di New York si è appena conclusa, ma la sfilata più attesa dell’anno non figurava nel suo calendario. Dopo l’annullamento dell’edizione 2020 per la pandemia, il Met Gala ritorna quest’anno, eccezionalmente il 13 settembre (di norma cade il primo lunedì di maggio), con una lista di ospiti più ristretta del solito e un’attenzione particolare ai protocolli di sicurezza. Nonostante le presenze limitate e gli aggiustamenti imposti dall’emergenza Covid (doppia dose di vaccino, tampone negativo e mascherina), il fulcro dell’evento rimane lo storico red carpet che, nel corso della serata, si riempirà di alcuni dei grandi nomi del fashion system, della musica, del cinema e dello spettacolo internazionale.
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Met Gala, storia di una kermesse che celebra la moda
Equivalente modaiolo degli Oscar, il Met Gala è nato nel 1948 da un’idea di Eleanor Lambert, responsabile delle relazioni esterne del Metropolitan Museum di New York, come una kermesse patinata aperta a stilisti, modelle e star di Hollywood. Che, coi loro look estremi e fuori dalle righe, prendono parte alla raccolta fondi a beneficio del Costume Institute del museo e festeggiano l’inaugurazione della mostra organizzata dalla fondazione, ogni anno con un tema differente. È proprio questo a ispirare, in genere, gli outfit degli ospiti che, in passato, hanno riempito le homepage dei siti web, i social e le copertine delle riviste con abbinamenti che richiamavano la religione, il punk o lo stile camp. Gli invitati non sono fissi e la selezione, gestita dal comitato organizzativo guidato dalla direttrice di Vogue America, Anna Wintour, non è per niente un processo semplice da superare. Particolare perfettamente in linea col carattere elitario del party che, per quanto negli anni sia diventato molto più democratico e pop, continua comunque a preservare l’aura di esclusività che l’ha sempre contraddistinto. Basti guardare al prezzo del biglietto da acquistare, necessario per presenziarvi oltre al placet di madame Wintour: per un solo ticket, l’importo oscillerebbe tra i 30 mila e i 50 mila dollari.
Il dress code è American Independence
L’edizione 2021 della manifestazione (che, per la prima volta nella storia, sarà trasmessa anche in live streaming sul sito di Vogue dalle 23.30 italiane) sarà tutta dedicata alla celebrazione della moda americana, declinata in tutta la sua miriade di stili e dettagli glamour. A partire dal dress code dell’happening, American Independence, che lascerà agli invitati i margini per spaziare da clamorosi e sfavillanti look rosso-blu a ben più sobrie e contenute mise assemblate dalle più note maison a stelle e strisce, tra capi vintage e novità fresche di atelier. «Ho realizzato fosse finalmente arrivato il momento di riportare al centro della scena lo stile americano, soprattutto alla luce di tutti i cambiamenti che ha interiorizzato negli ultimi anni grazie all’impatto dei movimenti politici e sociali», ha spiegato in un’intervista a Vogue America Andrew Bolton, curatore capo dell’esposizione, «Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla risposta dei designer americani a temi come l’inclusività, la body positivity, l’identità gender fluid. Il loro lavoro mi ha davvero colpito, offrendomi tanti interessanti spunti di riflessione. Credo proprio che la moda del nostro paese stia per vivere una meravigliosa rinascita. Soprattutto per merito delle giovani generazioni che hanno dimostrato e continuano a dimostrare un’attenzione lodevole per la diversità, la sostenibilità e il legame tra moda e sociale».
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Met Gala 2021, dall’evento mondano alla mostra
Questo concept sarà il filo rosso della mostra che, tra settembre 2021 e maggio 2022, aprirà le sue porte al pubblico. Suddivisa in due parti, In America: A Lexicon of Fashion e In America: An Anthology of Fashion, la prima partirà dal 18 settembre all’Anna Wintour Costume Center del Met, in occasione del 75 esimo anniversario dell’Istituto, e si propone come un punto di vista rinnovato sulla creatività made in USA. Una mostra aperta alla multietnicità e a stimoli estetici di rottura, mettendo in luce il talento di nomi appartenenti a minoranze spesso tagliate fuori dal panorama fashion più blasonato. Costruita sulla replica di una casa, prevede intersezioni di muri e stanze arricchite dalle creazioni di Sterling Ruby, Conner Ives, Prabal Gurung, Pyer Moss e Andre Walker.
L’esposizione non procede per cronologie o decadi ma ruota attorno a una successione di emozioni, tra cui l’esuberanza, simboleggiata da un abito in taffeta lilla presentato nel 2020 da Christopher John Rogers. L’apertura della seconda, invece, è prevista per il 5 maggio 2022 e sarà allestita nell’ala del museo dedicata all’America. Bolton e il suo team lavoreranno fianco a fianco con una serie di registi locali per creare scene cinematografiche da proiettare nelle varie stanze, ciascuna dedicata a raccontare un pezzo differente della storia della moda statunitense. In occasione della sua apertura, verrà organizzato anche un secondo Met Gala nella serata del 2 maggio.
Met Gala 2021, un parterre di stelle
La tradizione prevede poi che, oltre agli organizzatori, vi sia un gruppo di anfitrioni di supporto, rappresentati quest’anno dai talenti più in vista della Generazione Z. Dall’attore Timothée Chalamet alla popstar Billie Eilish, passando per la tennista Naomi Osaka e la poetessa Amanda Gorman. Tutti americani e tutti accomunati da una militanza nell’attivismo. Presenze che si alterneranno al fianco dei due presidenti onorari: Anna Wintour e il responsabile capo di Instagram, Adam Mosseri. Ad occuparsi dell’afterparty sarà la cantante e imprenditrice Rihanna.
Per quanto riguarda gli ospiti, invece, massima riservatezza. Secondo le ultime indiscrezioni, è quasi certo che alcuni designer abbiano invitato le celebrità più in voga del momento come loro accompagnatori o accompagnatrici, vestendole da capo a piedi. Non è esclusa, seppur molto discussa, la partecipazione dei content creator più acclamati di TikTok, Instagram e YouTube, tra cui Emma Chamberlain e Addison Rae, probabilmente una strategia studiata per strizzare l’occhio ai giovanissimi. Oltre a quello di Beyoncé, Taylor Swift, Harry Styles e Jennifer Lopez, parecchio atteso, anche se non confermato, l’arrivo della cantante spagnola Rosalía, avvistata nei giorni scorsi a numerosi défilé della fashion week newyorchese. Esclusa, invece, la partecipazione dell’attrice Zendaya, da anni stella dell’evento, momentaneamente impegnata sul set della serie tv Euphoria.