Con l’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto nella clinica La Maddalena di Palermo questa mattina, scompare dalla lista dei latitanti più pericolosi d’Italia uno dei nomi più longevi – il boss di Castelvetrano, accusato di decine di omicidi, era ricercato da 30 anni. L’elenco, redatto dalla Direzione centrale della Polizia criminale nell’ambito del Programma speciale di ricerca, comprende ora quattro nomi: Attilio Cubeddu (Anonima Sequestri), Giovanni Motisi (Anonima Sequestri), Renato Cinquegranella (Camorra) e Pasquale Bonavota (‘Ndrangheta).

Chi sono i super latitanti ancora liberi
Nato nel 1947 ad Arzana (Nuoro), Attilio Cubeddu è ricercato dal 1997 per non aver fatto rientro, al termine di un permesso premio ottenuto per buona condotta, nella Casa Circondariale di Badu e’ Carros di Nuoro dove era detenuto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Il 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale per arresto ai fini estradizionali. Durante la latitanza ha partecipato al sequestro dell’industriale bresciano Giuseppe Soffiantini, per il quale è condannato in contumacia a 30 anni.
Giovanni Motisi, classe 1959, è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro e dal 2002 per strage ed altro. Considerato dagli investigatori uno degli uomini più potenti della mafia a Palermo, è condannato all’ergastolo per strage e associazione mafiosa. I pentiti lo indicano, tra gli altri, come uno degli organizzatori del delitto del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Anche per lui, nel 1999, sono state diramate le ricerche in campo internazionale per arresto ai fini estradizionali.

Renato Cinquegranella, nato nel 1949 a Napoli e latitante dal 2002, è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro. Come nei due casi precedenti, nel 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale per arresto ai fini estradizionali.
L’ultimo nome presente nell’elenco dei latitanti più pericolosi è quello di Pasquale Bonavota (1974), ricercato dal 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso. Già condannato all’ergastolo, ha fatto perdere le sue tracce dopo aver esteso il suo potere e i suoi investimenti a Roma.