L’avvocato di fiducia di Matteo Messina Denaro, nonché sua nipote Lorenza Guttadauro, ha reso noto che non difenderà lo zio nel processo per le stragi di mafia di Capaci e Via D’Amelio nelle quali persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e i loro agenti della scorta. Alla base della rinuncia ci sarebbe l’impossibilità tempistica a preparare al meglio la difesa del suo assistito.

Messina Denaro, la nipote avvocato non lo difende per le stragi
L’udienza del processo in corso per le stragi di del 1992 è fissata a questa mattina, 9 marzo 2023, davanti alla Corte d’assise d’Appello di Caltanissetta e vede tra gli imputati anche Matteo Messina Denaro. Fin qui la sua legale è stata proprio la nipote Lorenza Guttadauro, ma in questo caso ha deciso di fare un passo indietro in quanto, come riferito dall’Ansa, «non avrebbe avuto il tempo di preparare l’arringa difensiva prevista proprio per oggi».
Già all’udienza dello scorso 18 gennaio, l’avvocato di fiducia di Messina Denaro aveva chiesto alla corte un termine a difesa, proprio per studiare in maniera approfondita gli atti del processo fino ad allora seguito da legali di ufficio. Stando a quanto si apprende, però, gli impegni dettati dalle visite allo zio detenuto a L’Aquila e la partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto non le avrebbero consentito di completare l’approfondimento di un processo molto complesso.

Gli sviluppo del processo per le stragi
Con o senza la presenza dell’avvocato di fiducia di Matteo Messina Denaro, il processo per le stragi di Via D’Amelio e di Capaci va avanti. Il capomafia è già stato condannato all’ergastolo per i crimini commessi e, da quando è stato catturato, potrebbe presenziare alle udienze. Alla scorsa, tuttavia, aveva scelto di non partecipare utilizzando il collegamento in videoconferenza cui sono obbligati i detenuti al 41-bis.