I Carabinieri del Ros e la procura di Palermo hanno individuato il covo del boss Matteo Messina Denaro, arrestato ieri alla clinica Maddalena di Palermo. Si trova a Campobello di Mazara (Trapani), paese dell’autista e favoreggiatore Giovanni Luppino che le autorità hanno fermato insieme al capomafia.
Individuato il covo di Matteo Messina Denaro
Secondo quanto appreso, il nascondiglio è situato in una zona semicentrale del paese all’interno di un anonimo palazzo a due piani. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido – che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa Nostra – l’hanno perquisito per tutta la notte trovando profumi di lusso, abiti ricercati, orologi di pregio e arredamento raffinato. Un segno che, anche durante l’ultima parte della sua latitanza, Diabolik non ha rinunciato allo sfarzo – ieri, mentre è stato arrestato, aveva al polso un Jack Miller da 35 mila euro.

Non si sa in dettaglio cosa abbiano trovato all’interno i militari del Ros e in particolare se ci sia traccia del cosiddetto «archivio di Riina», le carte che erano nel covo di Via Bernini a Palermo dove il boss aveva trascorso gli ultimi anni in libertà e che non venne perquisito subito dopo l’arresto. La palazzina è attualmente cinturata dalle forze dell’ordine che impediscono a chiunque di avvicinarsi.

Il boss trasferito a L’Aquila
Dopo l’arresto e il trasferimento in aeroporto, nella serata di ieri il boss sarebbe sbarcato all’aeroporto di Pescara con un volo militare. É quanto riportato dal quotidiano Il Centro. L’ipotesi più accreditata è che venga detenuto nel carcere dell’Aquila, struttura di massima sicurezza che ha già ospitato personaggi di spicco e che non è distante dal buon centro oncologico presente nell’ospedale del capoluogo. Nel super carcere sono passati detenuti condannati per reati di mafia come Leoluca Bagarella (sta scontando l’ergastolo per strage), Raffaele Cutolo della nuova camorra organizzata e Francesco Schiavone detto Sandokan (esponente dei Casalesi). A L’Aquila ha fatto tappa, in alcune occasioni, anche Totò Riina.