Don Mattia Bernasconi, parroco della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano, ha celebrato una messa in mare a Crotone ed è stato iscritto nel registro degli indagati per offesa ad una confessione religiosa.
Messa celebrata in mare a Crotone
Il prete ha celebrato la funzione letteralmente in spiaggia riunendo i fedeli in località Alfieri, una zona in cui, quel giorno, i giovani della pastorale avevano concluso un campo di volontariato con Libera, l’associazione che gestisce terreni confiscati alle cosche locali. Vista l’alta temperatura e la mancanza di zone d’ombra, il sacerdote e i ragazzi avrebbero deciso di celebrare la messa nelle fresche acque dello Ionio il rito. Per poterla svolgere e farsi vedere anche da lontano, Don Bernasconi ha usato un materassino come altare.
Sembrerebbe che chi era sul posto abbia apprezzato la funzione perché alternativa ma allo stesso modo spirituale, ma non sono stati della stessa idea gli inquirenti. Il procuratore Giuseppe Capoccia ha infatti avviato una procedura legale nei confronti del parroco che, attualmente, risulta inserito nel registro degli indagati. Secondo il procuratore, questo fascicolo è stato aperto per le numerose polemiche nate dopo che le foto della messa celebrata in mare sono apparse sui social. Questo fatto ha scatenato numerosi dibattiti online e alcuni hanno addirittura ritenuto questa funzione una blasfemia. Ecco perché gli organi competenti si sono mobilitati e hanno agito in modo ufficiale.
Le scuse di Don Bernasconi
Don Bernasconi ha diffuso un breve comunicato per chiedere scusa ai fedeli che si sono sentiti toccati per la funzione svolta su un materassino in acqua ribadendo che “non aveva nessuna intenzione di banalizzare l’Eucarestia, né utilizzarla per messaggi di qualunque tipo“. Parole che sembrano sincere e scritte da un uomo che evidentemente voleva celebrare un momento sacro e di unione della comunità senza togliere sacralità alla messa.