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Wargame

Come il merluzzo importato dagli Usa sta finanziando la guerra in Ucraina

Gli Stati Uniti hanno bloccato l’importazione del pescato russo, che però continua ad arrivare nel Paese con etichetta cinese.

16 Aprile 2022 10:52 Redazione
Ecco come merluzzo, salmone e granchi importati dagli Stati Uniti stanno finanziando la guerra in Ucraina.

Un divieto sulle importazioni di pesce dalla Russia da parte degli Stati Uniti, a seguito dell’attacco all’Ucraina, avrebbe dovuto contribuire a inceppare la macchina da guerra di Vladimir Putin. Tuttavia, sottolinea l’Associated Press, alcune falle nelle normative sull’import a stelle e strisce stanno facendo sì che questo provvedimento abbia poco effetto. Merluzzi, salmoni e granchi pescati in acque russe, infatti, continuano ad arrivare negli Usa attraverso il Paese vitale per le catene di approvvigionamento di prodotti ittici in tutto il mondo: la Cina.

Ecco come merluzzo, salmone e granchi importati dagli Stati Uniti stanno finanziando la guerra in Ucraina.
Gli Stati Uniti stanno continuando a importare pesce provenienti dalla Russia (Sean Gallup/Getty Images)

La Cina non pesca merluzzo, ma risulta tra i principali esportatori

Come quelle di altre nazioni, le aziende russe fanno molto affidamento sulla Cina per la lavorazione e la successiva esportazione del pescato. Visto che negli Stati Uniti l’etichettatura del Paese di origine non è richiesta, pesci e frutti di mare “russi” arrivano sulle tavole statunitensi come “product of China”. E questa non è una novità. Secondo uno studio del 2019 condotto dall’International Trade Commission, infatti, quasi un terzo del pesce catturato in natura importato dalla Cina è stato in realtà pescato in acque russe. Per il merluzzo giallo e il salmone rosso, si parla almeno del 50 per cento (75 per cento secondo alcune stime). «La Cina non pesca il merluzzo. Figuriamoci quello d’Alaska (o “giallo”, ndr). Eppure, è uno dei maggiori esportatori al mondo di questi pesce bianco», ha dichiarato Sally Yozell, ex direttrice delle politiche presso la National Oceanic and Atmospheric Administration, ora allo Stimson Center di Washington.

Ecco come merluzzo, salmone e granchi importati dagli Stati Uniti stanno finanziando la guerra in Ucraina.
Nel 2021 la Russia ha esportato negli Usa soprattutto il granchio reale rosso (FRED TANNEAU/AFP via Getty Images)

Il merluzzo dell’Alaska, in realtà pescato in Russia

La Russia è uno dei principali produttori di pesce al mondo e l’ottavo esportatore negli Stati Uniti nel 2021, per un giro d’affari da oltre 1,2 miliardi di dollari, a cui ha contribuito soprattutto il granchio reale rosso. Questo ufficialmente, perché non è dato sapere in realtà quanto pescato russo entri appunto negli States passando dalla Cina, che l’anno scorso ha esportato pescato negli Usa per 1,7 miliardi di dollari. Tra le maggiori esportazioni di pesce della Russia c’è il pollock, o merluzzo dell’Alaska: apprezzatissimo negli Stati, lo si può trovare nelle imitazioni di polpa di granchio e nei fish burger dei principali fast food. Ebbene, questo tipo di merluzzo non viene pescato solo in acque americane, ma anche in quelle russe. Anche se gli Stati Uniti vietano l’uso del nome “Alaska pollock” se il pesce non è stato catturato nelle acque statunitensi, il merluzzo catturato dalla Russia e lavorato in Cina, per vie traverse, alla fine contribuisce a soddisfare il fabbisogno americano. A complicare ulteriormente le cose, il fatto che una piccola parte delle catture statunitensi venga regolarmente inviata in Cina, per poi essere in seguito reimportata dopo la lavorazione.

Tag:Crisi ucraina
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