A soli 2 anni, Chloe Clem non poteva certo pensare di diventare il meme più in voga del web. Allora, scontenta del viaggio a Disneyland organizzato per lei dalla mamma, venne immortalata con il broncio. L’espressione fece, invece, il giro del mondo e adesso i genitori hanno intenzione di venderla come Nft. Il certificato digitale di proprietà, consente, infatti, agli autori di opere d’arte virtuali o contenuti digitali di commerciarli come se fossero prodotti fisici. Nella maggior parte dei casi, poi, si rimane in possesso del copyright, un dettaglio che consente ai proprietari di produrre copie dell’articolo, pur cedendo l’originale al compratore.
Com’è nato il meme di Chloe Clem
La fama online della bambina è sbocciata a settembre del 2013. Sua madre Katie, senza alcun motivo particolare, aveva caricato su YouTube un video in cui aveva filmato la reazione delle figlie alla notizia di una gita al celebre parco divertimenti. Mentre la primogenita Lily, venuta a conoscenza del viaggio, aveva iniziato a piangere di gioia, Chloe reagì in modo opposto. Da quel giorno, la clip è stata visualizzata più di 20 milioni di volte e lo sguardo di disapprovazione della ragazzina è finito ovunque. «Ho aperto Tumblr e ho trovato pagine e pagine piene di foto del suo volto», ha spiegato Katie Clem alla Bbc, «È stato davvero strano, ci siamo sentiti un po’ sopraffatti dalla cosa. Familiari e amici continuavano a girarmi tutti quei meme. E ancora oggi lo fanno quando li trovano sui social». In poche settimane, magazine e riviste online dipingevano Side-eying Chloe come un’icona, celebrandola come la ‘santa patrona di Tumblr’ e ‘la regina di Internet’.
Il meme di Chloe finisce all’asta
A distanza di otto anni, la famiglia ha deciso di mettere all’asta quel frame che ha fatto la storia dei social. Partendo da un’offerta di cinque Ethereum, una criptovaluta corrispondente a 15mila dollari. «Penso che vendere il meme sia un’opportunità molto carina e interessante, soprattutto se, lì fuori, c’è qualche fan di Chloe che, in questo modo, potrà diventarne legittimo proprietario», ha aggiunto la signora Clem, «Anche lei è molto entusiasta dell’idea». Nel caso in cui l’affare andasse in porto, tutti i proventi verrebbero utilizzati per finanziare l’educazione scolastica di Chloe e della sorella. «Lei vorrebbe un cavallo o comprare Disney World ma io ho intenzione di mettere da parte i soldi per il college», ha sottolineato. Un opzione tutt’altro che irreale, dato che i follower sul suo profilo Instagram continuano a lievitare giorno dopo giorno e, di recente, ha partecipato a una campagna pubblicitaria di Google in Brasile.
Nft, tutti gli acquisti più costosi
Negli ultimi tempi, il mercato degli Nft ha conosciuto un exploit di proporzioni notevoli. A marzo, il fondatore di Twitter Jack Dorsey ha venduto il suo primo tweet a un businessman malese per l’equivalente di 2.9 milioni di dollari. E, un mese dopo, i meme della ragazza disastro e della fidanzata opprimente sono stati acquistati rispettivamente per 500mila e 411mila dollari. Gli importanti guadagni che questo meccanismo ha spesso assicurato hanno, ovviamente, lasciato anche libero spazio alle truffe. Ad agosto, una fan di Banksy è stata frodata da un hacker, che l’ha convinta ad acquistare un falso dal sito ufficiale dello street artist. Fortunatamente, la vicenda ha avuto un lieto fine: il truffatore, infatti, le ha ha restituito buona parte della somma che aveva pagato (più o meno pari a 336mila dollari).