La freccia è stata messa, il sorpasso è dato per prossimo. Giorgia Meloni sta per scavalcare Matteo Salvini nei sondaggi, e Fratelli d’Italia si candida a diventare il primo partito del centrodestra. Gli istituti di rilevazione stanno registrando una scossa sismica nel sistema politico, che fa scricchiolare un’alleanza finora basata finora su una solida certezza: la leadership leghista.
Meloni a un passo dal Pd e a pochi punti dalla Lega
I numeri disponibili parlano chiaro. Secondo le rilevazioni Swg dello scorso 4 maggio la Lega è data al 20,9% (registra un calo dello 0,9%, soprattutto al Sud dove Salvini ha perso la sua capacità di attrazione) mentre il partito di Meloni sale al 18,7% con un +1,1% in una settimana. Restando nel centrodestra Forza Italia scende al 6,6% (-0,2%). A guardare le cifre Meloni incassa esattamente quanto perdono gli alleati. Passando invece al centrosinistra il sorpasso della destra è già quasi una realtà, visto che il Pd è al 19%: la distanza con FdI si assottiglia così a soli 3 punti decimali.

L’emorragia di voti del Carroccio è cominciata dalle Europee
«Il sorpasso di Meloni su Salvini? Il trend è quello», conferma un sondaggista a Tag43. Per qualcuno è questione di giorni, al massimo poche settimane. «Poi, attenzione, magari scoppia uno scandalo, qualcosa e tutto cambia», gli fa eco un altro esperto. Sottolineature che suonano più come un eccesso di cautela che altro. Sulla tempistica anche Carlo Buttaroni, presidente di Tecnè, non si sbilancia: «I sondaggi non possono prevedere il futuro, ma scattare una fotografia di quel che è successo fino a ieri», spiega. E cosa è accaduto? «C’è stato un travaso di voti dalla Lega a Fratelli d’Italia. Una tendenza ininterrotta iniziata dalle Europee. Meloni vede premiata la sua coerenza di posizione, che piaccia o meno, quindi continua a salire. Mentre Salvini, che ha cambiato tre posizioni in questa legislatura (alleanza gialloverde, opposizione al Conte 2 e ingresso nel governo Draghi, ndr), continua a scendere». E nulla lascia pensare che la tendenza possa arrestarsi.

I leghisti fanno quadrato intorno al Capitano
La tensione tra Salvini e Meloni si respira anche nei corridoi di Montecitorio. «Non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, ma solo proseguire le nostre politiche di sempre, che erano anche della Lega», incalza un deputato di Fratelli d’Italia. Quando si tocca l’argomento sondaggi, come sempre, la risposta è arzigogolata, perché «non ci interessano…». Ma poi, stringi stringi, si arriva al cuore del ragionamento: «Gli italiani stanno premiando la coerenza di Fratelli d’Italia, con una leader da sempre impegnata a tenere unito il centrodestra. È logico che aumenti il suo consenso». La parola unità ora stona quasi. Perché sui rapporti con la Lega, da FdI la battuta è tranchant: «Dietro al comportamento granitico al fianco del leader ci sono nervosismi». Dal canto loro i leghisti minimizzano e fanno quadrato intorno a Salvini. Giancarlo Giorgetti, spina nel fianco del capitano, se ne sta lontano, con la valida motivazione di dover guidare un ministero di peso come il Mise. Di sicuro è scritta nero su bianco l’irritazione dei vertici della Lega verso Meloni. Il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, un giorno sì e l’altro pure accusa Fratelli d’Italia di voler lucrare stando all’opposizione. E lo stesso Salvini ha sentenziato: «Comodo stare fuori e presentazione mozioni».
Forza Italia spettatore interessato
Forza Italia fa da spettatore interessato. «Noi restiamo decisivi e va detto che in questo dibattito manca una figura della statura di Silvio Berlusconi», premette una fonte azzurra. La questione va al di là dei numeri: i berlusconiani sanno di poter portare in dote il marchio dei moderati del centrodestra, un certificato di garanzia in Europa e non solo. Ma non posso chiamarsi fuori dalla disputa. «Come posizioni siamo più vicini alla Lega, e non solo perché siamo alleati nel governo Draghi», spiegano. Ma la legge dei numeri travolge qualsiasi vicinanza politica: «Alle elezioni chi prende più voti, diventa il leader. È stato sempre così», osservano negli ambienti forzisti in riferimento al sorpasso di Salvini nei confronti del Cav. Il risultato è logico: se FdI sopravanza la Lega, non c’è alcuna strategia che tenga. Forza Italia si reinventerà meloniana.