«Dopo le notizie infondate circa le presunte divisioni tra il presidente del Consiglio e i ministri Giorgetti e Piantedosi, oggi è la volta del ministro Nordio. Spiace deludere, ma il clima nel Cdm è ottimo. Nello specifico, il presidente Meloni ribadisce la sua piena fiducia nel Guardasigilli, che ha fortemente voluto a Via Arenula e con il quale mantiene contatti quotidiani». È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Giorgia Meloni conferma insomma la sua fiducia a Carlo Nordio, finito al centro del dibattito politico per le sue frasi sulle intercettazioni in seguito all’arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro.

La questione delle intercettazioni
A inizio dicembre Nordio aveva detto che, da mezzo di ricerca della prova, le intercettazioni sono ormai sono diventate esse stesse una prova «che mette in pericolo la riservatezza e l’onore delle persone coinvolte». Il ministro della Giustizia aveva annunciato l’intenzione di proporre una profonda revisione della disciplina delle intercettazioni. Nei giorni scorsi, sottolineando che «non si è mai inteso toccare le intercettazioni che riguardano il terrorismo, la mafia e ovviamente quei reati che sono satelliti di questi fenomeni perniciosi», durante un discorso alla Camera il Guardasigilli ha detto: «Se non interverremo radicalmente sugli abusi delle intercettazioni cadremo in una sorta di democrazia dimezzata». Secondo Nordio, da una parte andrebbero usate meno (evitando in particolare di renderle pubbliche), dall’altra non si possono limitare troppo. Una posizione ondivaga, che ha scontentato molti, compreso il partito della premier Fratelli d’Italia. Per questo si era anche parlato di dimissioni da parte di Nordio.

Nordio: «Mai pensato di dimettermi»
«Non ho mai minimamente pensato a dimettermi. In primo luogo perché con la premier siamo in perfetta sintonia. Poi perché le critiche, soprattutto quelle espresse in modo scomposto ed eccentrico, sono uno stimolo a proseguire. Ed infine perché la mia risoluzione sulla giustizia è passata con 100 voti contro 50 al Senato, e con la stessa percentuale alla Camera, con una standing ovation anche da una parte dell’opposizione», ha dichiarato il ministro della Giustizia. In questo quadro, «il presidente Meloni e il ministro Nordio si incontreranno in settimana per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana», chiosa la nota di Palazzo Chigi.