«Refugees in, Meloni out». Questo il coro con cui una trentina di manifestanti ha accolto la premier Giorgia Meloni al suo arrivo a Downing Street, per l’incontro pomeridiano con l’omologo britannico Rishi Sunak. Non appena entrata nella residenza del premier a Londra, la presidente del Consiglio è stata contestata da una trentina di persone, che hanno esposto cartelli e intonato cori contro di lei, definita «fascista». Il tema cruciale è quello dei rifugiati e di migranti si parlerà anche durante il faccia a faccia con Rishi Sunak.

Meloni contestata a Londra
Gli striscioni dei manifestanti hanno subito chiarito il tema della contestazione. Si legge «no to fascist Meloni», che è facile da tradurre in «No alla fascista Meloni». Ma ce ne sono altri che toccano ancora di più la questione e recitano: «Basta razzismo sui rifugiati». E poi il coro: «Refugees in, Meloni out», che apre ai rifugiati e chiude le porte alla stessa premier italiana. Ma ci sono anche altri cartelli con cui i manifestanti danno il benvenuto ai migranti
‘Refugees in, Meloni out’— anti-racists outside Downing Street to protest Fascist Italian prime minister Giorgia Meloni visit with Rishi Sunak #MeloniNotWelcone #RefugeesWelcome #AntiFascista pic.twitter.com/gqcxaDOCDy
— Socialist Worker (@socialistworker) April 27, 2023
Meloni incontra Sunak: «Nuovo inizio nelle relazioni tra Italia e UK»
Intanto Il tema dei migranti sarà sicuramente centrale nell’incontro tra i due premier. Rishi Sunak, prima del bilaterale a Downing Street, aveva aperto a «un nuovo inizio nelle relazioni tra Italia e Regno Unito», dando poi il benvenuto a Giorgia Meloni. E lei: «Sono molto felice di essere qui. Sono convinta che possiamo fare un buon lavoro insieme». I media nelle scorse ore avevano parlato di una possibile asse tra i due leader con cui promuovere maggior rigore contro l’immigrazione illegale e i traffici nel Mar Mediterraneo. Ma si parlerà anche di altro, dai rapporti economici e commerciali alla crisi ucraina.
