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Filiboostieri

Da Cartabellotta che ha preso in giro Povia contagiato dal Covid alle numerose sfuriate di Burioni. E ancora il post di Gnudi, primario al pronto soccorso di Pesaro, contro chi non si vaccina. Quando lo scienziato perde la pazienza.

14 Dicembre 2021 15:1214 Dicembre 2021 18:21 Redazione
Cartabellotta, Burioni, Gnudi: in diverse occasioni gli scienziati più autorevoli si sono lascianti andare a duri sfoghi sui social

L’ultimo in ordine di tempo è stato il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. A far discutere e alimentare le polemiche un post su Twitter, indirizzato al cantante Povia, No vax e di recente contagiato dal Covid, per fortuna in forma lieve. «Finché i cretini fanno (eh) / Finché i cretini fanno(ah) / Finché i cretini fanno ‘boom’», ha scritto sui social Cartabellotta, parafrasando una delle canzoni più famose dell’artista e, soprattutto, tirandosi addosso una marea di critiche, non solo da quella parte di italiani ostile al vaccino. La tirata d’orecchie è arrivata trasversale e pure Massimo Gramellini nel suo Caffè, la rubrica quotidiana sul Corriere della sera, ne ha parlato come un’uscita infelice. «Mai nella vita avrei pensato di difendere Giuseppe Povia, cantante ostile ai vaccini che si è ammalato di Covid», ha scritto. Aggiungendo: «E mai avrei pensato che un uomo di scienza come Nino Cartabellotta, autorità assoluta in materia di dati sulla pandemia arrivasse a sbeffeggiare un malato in pubblico».

Finchè i cretini fanno(eh)
Finchè i cretini fanno(ah)
Finchè i cretini fanno “boom”#Povia

— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) December 12, 2021

Gli sfoghi di Roberto Burioni su Twitter

Invece, è andata esattamente così. Anzi, incalzato dal fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, «lei ha perso la testa», ha risposto: «Solo per aver citato una canzone di Povia». Ma non è la prima volta che autorevoli esperti, scienziati o medici, cadono nel tranello delle provocazioni, scendendo al livello degli interlocutori, evidentemente troppo basso per il ruolo pubblico dagli stessi rivestito. Per rendersene conto, basta spulciare il profilo Twitter di Roberto Burioni, storico alfiere della battaglia per i vaccini e ogni domenica sera ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa per fare il punto sulla pandemia. Encomiabile in tv, su Twitter, al contrario, ha perso di frequente le staffe. «Propongo una colletta per pagare ai No vax Netflix quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci», digitò lo scorso ventitré luglio. E ancora, più di recente: «Chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza), ma la gente lo schifa».

Chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza) ma la gente lo schifa.

— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) September 22, 2021

Il caso del primario Umberto Gnudi di Pesaro

Parole pesanti che alzano i toni e infiammano il dibattito, ma soprattutto polarizzano il Paese su posizioni sempre più distanti. Più di recente a destare scalpore è stato un post pubblicato da Umberto Gnudi, primario del pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore di Pesaro. Il medico, parlando dei No vax, nella circostanza disse: «Vi curo, ma fate schifo». Affermazione sulla quale successivamente ritrattò, non per la sostanza quanto per i toni e la piattaforma: «Visto il ruolo che ricopro al momento, ho sbagliato a sfogarmi su Facebook (arena di beceri scontri) e con toni crudi e sgradevoli. Ammetto il mio errore». Intanto era già arrivato l’endorsement di Burioni: «La mia solidarietà al collega Umberto Gnudi, primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Pesaro e in prima linea da due anni contro il Covid. Se stanno male ovviamente li curo, ma i no-vax (e pure chi gli liscia il pelo) fanno schifo anche a me».

La mia solidarietà al collega Umberto Gnudi, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Pesaro e in prima linea da due anni contro il COVID. Se stanno male ovviamente li curo, ma i no-vax (e pure chi gli liscia il pelo) fanno schifo anche a me. pic.twitter.com/o2cDP4SOfJ

— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 3, 2021

 

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