La Guardia di Finanza di Torino ha condotto un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese che ha fatto emergere la presenza di una maxi truffa sui crediti di imposta dei bonus edilizi. Stando a quanto riportato dalle forze dell’ordine, sarebbero stati bloccati oltre 10 milioni di euro di crediti inesistenti e sarebbero stati eseguiti sequestri preventivi, finalizzati alla confisca del profitto del reato, per un totale di quasi 9 milioni di euro ai danni di società e persone fisiche del territorio impegnate nel settore edilizio.
Maxi truffa sui bonus edilizi a Torino
La maxi truffa sui bonus edilizi a Torino si sostanzierebbe – per le indagini del Gruppo Torino e il secondo Nucleo Operativo Metropolitano Torino – in un complesso sistema di frode con cui l’azienda coinvolta falsava il proprio bilancio (attestando ricavi nettamente superiori al reale) per l’ottenimento di fiducia da parte degli istituti di credito per l’accesso al fondo di garanzia statale per le piccole e medie imprese.
Sono otto le persone denunciate per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa ai danni di un ente pubblico, autoriciclaggio, reimpiego di denaro illecito, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documentazione al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte, indebite compensazioni di crediti d’imposta, falso in bilancio e responsabilità amministrativa degli enti. Dalle indagini sarebbe emerso anche che l’azienda edile non era nota al Fisco italiano e sarebbe stata impegnata nell’emissione di fatture false e nell’acquisto di crediti d’imposta fittizi riferiti ad agevolazioni edilizie, monetizzate in seguito grazia alla cessione a un ente pubblico.
A beneficiare anche soggetti legati all’azienda
Nel quadro ricostruito dalle forze dell’ordine sulla vicenda sarebbe anche emerso che l’azienda edile aveva rapporti con altri soggetti economici che, servendosi delle false fatturazioni per lavori di ristrutturazione mai eseguiti, sarebbero riusciti ad ottenere dei vantaggi economici ai danni delle casse dello Stato e di un ente a partecipazione pubblica (utilizzando la cessione di crediti fiscali fittizi in materia edilizia per un totale di oltre 10 milioni di euro).