Si spegne all’età di 87 anni una stella del mondo Ferrari e Formula 1, Mauro Forghieri vincitore di sette titoli costruttori e quattro titoli piloti nel ruolo di direttore tecnico. Tra le costruzioni che ha prodotto negli anni ‘70 si ritrovano le 312 campioni del mondo che trionfarono anche grazie a piloti stellari come Niki Lauda e Jody Scheckter.
La carriera di Mauro Forghieri in Ferrari
Ci ha lasciato Mauro Forghieri, aveva 87 anni ed era ex direttore tecnico delle monoposto Ferrari. Sotto la sua guida la casa italiana ha ottenuto risultati straordinari infatti ha potuto vincere sette titoli costruttori e quattro piloti per un totale di 54 GP. Tra le sue invenzioni migliori, ci sono le 312 pilotate dai campioni del mondo Niki Lauda e Jody Scheckter negli anni ’70. Alla fine del 1961 entrò a far parte della scuderia di Maranello, venendo selezionato direttamente da Enzo Ferrari come responsabile del reparto tecnico racing, dedicandosi completamente alla categoria di auto di F1 e della specializzazione Sport Prototipi.
Lasciò la squadra corse del Cavallino Rampante nel 1984 dopo alcuni diverbi causati all’ingresso della Fiat. Il suo addio alla Ferrari è datato 1987: in seguito la sua carriera continuò per la Lamborghini, rimanendo sempre impegnato nel circuito della F1 con diversi progetti fino ai primi anni ’90.
Il ricordo di Luca Cordero di Montezemolo
Luca Cordero di Montezemolo, presidente Ferrari dal 1991 al 2014, ha voluto ricordare l’ex direttore tecnico della Rossa con bellissime parole. Il suo commento in merito alla scomparsa di Forghieri sono state: «Con Mauro Forghieri non solo scompare uno dei più grandi tecnici italiani, apprezzato in tutto il mondo, ma anche un amico e un collaboratore con cui ho condiviso anni meravigliosi e indimenticabili successi sportivi».
Luca Cordero di Montezemolo ha poi continuato il suo ricordo dicendo: «Sono vicino alla sua famiglia e sentirò molto la sua mancanza». Emozionante anche il ricordo di Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena, che ha dichiarato: «Non solo Modena, ma l’intero Paese perde un punto di riferimento, uno straordinario modenese che ha contribuito a fare grandi la Ferrari e il territorio».