A suon di acquisti ha fatto sognare Venezia, poi ha fatto grande Palermo. È morto nella notte, a 80 anni, Maurizio Zamparini, imprenditore nel settore dell’edilizia, che legò indissolubilmente il suo nome al mondo del calcio. Nato a Bagnaria-Arsa, comune friulano di circa quattromila anime, nel 1941, era ricoverato da qualche giorno in una clinica di Cotignola, in provincia di Ravenna. Dal carattere vulcanico e sanguigno, aveva la fama di mangia allenatori. Ne cambiò anche otto in un solo anno, 66 in totale. Ma pure un occhio invidiabile per scovare il talento. Presidente del Venezia dagli Anni 80, con cui approdò in Serie A, nel 2002 ha lasciato il club lagunare diventando patron del Palermo, all’epoca in B. Al vertice della società siciliana ha sfiorato subito il salto di categoria, svanito solo all’ultima curva.

La scalata del Palermo di Zamparini a vertici del calcio italiano
È andata decisamente meglio l’anno successivo, quando il Palermo venne trascinato in A dai gol di un incontenibile Luca Toni. Seguì un periodo d’oro non solo per la formazione del capoluogo, ma per l’intero calcio dell’isola, che lo stesso anno portò in A anche il Messina e poco dopo avrebbe fatto lo stesso con il Catania. Di quella fase, il Palermo divenne riferimento assoluto, sbarcando in Europa, lottando per la Champions e sfoggiando campioni del calibro di Dybala, Cavani, Amauri, Ilicic. Una lista lunghissima a cui si aggiungono i campioni del mondo Grosso, Barzagli, Zaccardo, Barone e, naturalmente, Luca Toni. La favola si chiuse nel modo peggiore, con il club travolto dalle difficoltà finanziarie e Zamparini costretto ad abdicare, non senza polemiche e contestazioni. Da allora i rosanero, oggi in Serie C, non avrebbero più vissuto annate simili e anche per Zamparini le cose presero a girare male. A ottobre il lutto per la morte del figlio più piccolo, Armando, l’unico dei cinque nato dal secondo matrimonio. Il ragazzo venne trovato senza vita nella sua camera di Londra, dove si trovava per ragioni di studio. Poi a dicembre il ricovero a Udine e l’operazione d’urgenza a causa di una peritonite, quindi l’ingresso in terapia intensiva. Dimesso successivamente era stato di recente ricoverato di nuovo, questa volta a Ravenna, dove si è spento nella notte.
Un triste risveglio, addolorato per la scomparsa di un presidente a cui papà era molto legato, con cui ha vinto e gioito sia a #Venezia che #Palermo. Un’altra perdita importante per il calcio italiano: ciao caro Maurizio #Zamparini 🙏🏼 #Rip
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) February 1, 2022