Con l’estate ormai alle porte e il netto aumento delle temperature in tutta Italia, torna a far discutere la scelta dell’utilizzo delle mascherine all’interno delle scuole. Gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, infatti, sono rimasti tra i pochi luoghi in cui è stato mantenuto l’obbligo per l’importante misura di prevenzione, che permette agli alunni di evitare il contagio del Covid. Nonostante i numeri siano ancora alti, si pensa a togliere la regola anche nelle scuole e c’è chi lo chiede a gran voce, almeno per la Maturità, come fatto dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso.

Sasso: «Mi auguro che l’esame di maturità si svolga senza mascherine»
Manca poco più di un mese agli esami di Stato. Studenti e professori fanno i conti con l’obbligo di indossare la mascherina, che stride con le alte temperature che cominciano ad essere avvertite all’interno delle classi, a poche settimane dall’estate. Così il sottosegretario all’Istruzione Roberto Sasso, che già ieri aveva lanciato l’appello sulla rimozione totale, ora si concentra sulla maturità: «Mi auguro che almeno l’esame possa svolgersi senza l’obbligo delle mascherine. Tra fine giugno e inizio luglio le alte temperature renderebbero davvero difficile la situazione tanto per gli studenti quanto per gli insegnanti. I protocolli attualmente in vigore scadono esattamente tra un mese e non avrebbe senso riproporli anche successivamente: sarebbe una decisione esclusivamente politica, senza basi scientifiche».

Sasso e l’obbligo «da togliere subito»
Il sottosegretario prosegue e spiega di aver più volte chiesto «al ministro Speranza di togliere l’obbligo già da subito, come caldeggiato anche da tanti medici e ricercatori più che autorevoli. I dati sui contagi sono incoraggianti e soprattutto nel Mezzogiorno il caldo inizia a farsi sentire in modo pesante: mi sono arrivate tante segnalazioni di docenti e ragazzi che faticano tremendamente a stare in classe con la mascherina. Stando seduti al banco o quando si viene interrogati e c’è il giusto distanziamento facciamo respirare i nostri studenti e i nostri insegnanti, che in questi due anni si sono dimostrati sempre responsabili. Almeno stavolta spero prevalga il buon senso e non l’ideologia».