Hollywood Party

Redazione
24/09/2021

Matthew McCounaghey ha detto che sta «valutando» l'ipotesi di candidarsi come governatore del Texas, probabilmente nel Partito democratico. E magari seguire le orme dei colleghi repubblicani Schwarzenegger e Reagan.

Hollywood Party

Che la politica americana abbia una buona componente di spettacolo è cosa nota. Che possa averne ancora di più, nel modo più letterale possibile, è un’eventualità sempre dietro l’angolo. L’ultimo a poter provare una carriera nelle istituzioni è Matthew McConaughey, premio Oscar per Dallas Buyers Club: ospite del podcast Set It Straight: Myths and Legends della band country Midland, l’attore ha detto che sta «valutando» la possibilità di candidarsi a una carica politica.

E non una carica qualsiasi. McCounaghey, infatti, potrebbe scendere in campo per candidarsi come prossimo governatore del Texas, ruolo adesso occupato dal trumpiano di ferro Greg Abbott. Secondo quanto riporta la Cnn, l’attore avrebbe almeno da un anno l’idea di provare a vincere le elezioni nel suo stato d’origine, e questa volta è stato più esplicito del solito a riguardo. Sollecitato da uno dei presentatori del podcast («Dovresti candidarti»), ha risposto: «Beh, grazie. È un qualcosa che sto valutando. Di certo sarei un funzionario un po’ più folkloristico e “filosofico” rispetto ai politici professionisti. Ci sono tantissime ragioni per non candidarmi, ma poi penso che il motivo per farlo sia esattamente questo: la politica ha bisogno di cambiare. Però sì, ci sto pensando».

Dovesse decidere di candidarsi, probabilmente tra le fila del partito democratico, McCounaghey sfiderebbe uno degli astri nascenti dem, l’ex membro del Congresso e candidato alle presidenziali del 2020 Beto O’Rourke, e il governatore in carica, Abbott. Come riporta Politico in un articolo di maggio, l’attore “flirta” da un po’ con i democratici e con la possibilità di candidarsi nel 2022. E, dall’altra parte, l’establishment del partito ha già valutato positivamente questa possibilità: «Siamo pronti ad accoglierlo», ha detto il presidente dei dem texani Gilberto Hinojosa. «È giovane, attraente, intelligente e un po’ selvaggio, ma il Texas è così. Queste cose ci piacciono». Ha aggiunto. Sempre a maggio, un sondaggio ripreso da varie testate internazionali mostrò come McCounaghey, in un probabile testa a testa con Abbott, fosse in vantaggio addirittura di 10 punti.

Gli attori americani e la politica

McCounaghey non sarebbe il solo attore americano deciso a sporcarsi le mani con la politica. A lungo, per un periodo, si era parlato del possibile ingresso di George Clooney nel partito democratico, sia per il suo attivismo anti-Trump sia per le battaglie sociali in cui è stato coinvolto insieme alla moglie Amal, tra i più influenti avvocati al mondo per i diritti umani. La candidatura, però, non è mai arrivata.

È invece andata meglio agli attori repubblicani. L’esempio più recente è quello di Arnold Schwarzenegger, governatore della California dal 2003 al 2011. Molto critico nei confronti dell’ex presidente Trump, si è a lungo impegnato contro il razzismo, l’inquinamento e il cambiamento climatico (soprattutto gli ultimi, non particolarmente cari ai conservatori americani). L’esempio più eclatante è però quello di Ronald Reagan. Anch’egli ex governatore dello Stato della East Coast (1967-75), è stato Presidente degli Stati Uniti per due mandati, dal 1980 al 1988. Alle sue politiche liberiste è stato dato il nome di reaganismo.