Salvini in Polonia, interrogazione alla Regione Lombardia per il giubbotto con logo Areu
Ancora polemiche sul viaggio del segretario della Lega per manifestare il suo sostegno all'Ucraina. La giacca indossata dal politico è oggetto di contestazione per il logo di Areu. Intanto altri sponsor si dissociano.
Nuove polemiche investono il segretario della Lega, Matteo Salvini nel suo viaggio in Polonia. Ad accendere il dibattito ora è il giubbotto con i loghi della Regione Lombardia, dell’Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu) e altri sponsor, indossato dal segretario della Lega durante la visita a Przemysl. Luigi Piccirillo, consigliere regionale del Gruppo misto, ha presentato un’interrogazione contro Matteo Salvini al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.

L’interrogazione sul giubbotto con loghi di Areu e sponsor indossato in Polonia
Luigi Piccirillo, nell’interrogazione, chiede se Regione Lombardia e Areu abbiano «espressamente autorizzato Matteo Salvini a utilizzare i loghi istituzionali sul giubbotto che lo stesso ha indossato in occasione della sua visita ai profughi ucraini e, in caso contrario, se hanno preso o intendono prendere provvedimenti per dissociarsi dalla scelta del politico, al fine di chiarire ai cittadini che la “missione” politica non è stata organizzata da Areu e Regione Lombardia». I loghi sul giubbotto erano ben visibili nel corso del viaggio e anche durante l’incontro con il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, impegnato nell’accoglienza dei profughi ucraini. A causa delle passate simpatie filo-Putin di Salvini, il sindaco ha rifiutato di riceverlo.
𝐇𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐫𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 per capire 𝐬𝐞 @RegLombardia ed #AREU 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 #𝐒𝐚𝐥𝐯𝐢𝐧𝐢 𝐚𝐝 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐥𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐢𝐬𝐭𝐢𝐭𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐮𝐥 𝐠𝐢𝐮𝐛𝐛𝐨𝐭𝐭𝐨 🤔#Przemysl #StayTuned pic.twitter.com/saXpn5ggKK
— Luigi Piccirillo (@LuigiPiccirilo) March 9, 2022
I lavoratori di Areu contro Matteo Salvini in Polonia: la nota nell’interrogazione alla Regione Lombardia
L’interrogazione contro Salvini è stata sollecitata anche dalle proteste dei lavoratori dell’Agenzia regionale emergenza urgenza iscritti ad Adl Cobas, che hanno preso le distanze dall’iniziativa del segretario della Lega. In una nota di una rappresentanza dei lavororatori dell’Areu, inserita anche nel testo dell’interrogazione, si legge: «Ricordiamo che i giubbotti con il marchio Areu non sono in vendita nelle bancarelle, ma in dotazione ai lavoratori e pagati con i soldi dei contribuenti, Areu è un’agenzia governativa e non un’azienda privata. Vedere Salvini indossare il nostro giubbotto in Polonia davanti alle telecamere di fotografi e giornalisti con il sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun, in un’operazione propagandistica, ci ripugna e offende come lavoratori e lavoratrici. Salvini con quel giubbotto sottratto impropriamente, compromette l’immagine di Areu e dei suoi lavoratori e lavoratrici nei confronti di tutti i cittadini».

Anche gli sponsor si dissociano dall’iniziativa di Salvini in Polonia
A dissociarsi dal viaggio di Salvini sono anche gli sponsor che avevano marchi ben evidenti sul giubbotto. Il capo è «di Cancro Primo Aiuto Onlus, una onlus di Monza che ha fatto realizzato questa giacca con gli sponsor regalandola a una serie di politici, compreso Salvini», come riportato dal sito web Affaritaliani.it. Gli sponsor non erano a conoscenza del viaggio di Salvini e ora molte delle parti coinvolte si stanno dissociando dall’iniziativa. Colmar ha affidato la propria opposizione a una nota: «In merito a quanto emerso a mezzo social circa l’associazione erronea del marchio Colmar alle esternazioni, di una rappresentanza della politica italiana, Colmar rimarca la propria opposizione a qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche italiane ed estere e di qualsiasi loro esternazione passata, presente o futura. Colmar afferma la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma». Si dissocia anche Audi Italia che «rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance del Gruppo Volkswagen che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche». Un altro colpo per l’immagine di Salvini.
LEGGI ANCHE: Tutte le gaffe di Matteo Salvini