Salvini, dal citofono alle magliette pro Putin: tutte le gaffe del segretario della Lega

Redazione
09/03/2022

Quello in Polonia è solo l'ultimo di una lunga serie di scivoloni. Nell'elenco ci sono le uscite su Mattarella e la sorpresa alla scoperta di dover indossare la mascherina anche per i selfie. Ma non solo.

Salvini, dal citofono alle magliette pro Putin: tutte le gaffe del segretario della Lega

L’ultima in ordine cronologico è andata in scena, ieri, 8 marzo. Si è trattato dell’ennesima “salvinata”, termine certificato dalla Treccani indicante le uscite del leader della Lega Matteo Salvini che spesso si trasformano in boomerang. Giunto in Polonia per veicolare un messaggio di pace e mostrare solidarietà ai profughi in fuga, l’ex ministro dell’Interno non pensava di ritrovarsi a fare i conti con il particolare benvenuto del sindaco di Przemysl, Wojciech Bakun. Quest’ultimo gli ha mostrato la maglietta con il volto di Putin sfoggiata con orgoglio in passato dal segretario del Carroccio. Un gesto accompagnato da una frase piuttosto chiara: «Io non la ricevo, venga insieme a me al confine con l’Ucraina a condannare il presidente Russo». Messa insieme in fretta la risposta «Non è il momento per le polemiche della sinistra italiana o polacca».

Salvini in Polonia, l’Audi si dissocia dal leader della Lega

Toppa peggiore del buco perché il primo cittadino in questione appartiene al partito Kukiz 15, di stampo patriottico e nazionalista. Una scenetta che non è piaciuta neppure all’Audi, il cui logo capeggiava in mezzo a molti altri sul giubbotto indossato Salvini per l’occasione. La casa automobilistica a stretto giro ha infatti precisato: «In merito a quanto erroneamente evidenziato a mezzo social circa l’associazione del marchio Audi alle esternazioni, passate, presenti o future di una rappresentanza politica italiana, Audi Italia rimarca con fermezza la piena adesione alle regole di compliance del Gruppo Volkswagen che impediscono qualsiasi forma di promozione o sponsorizzazione di personalità politiche. Audi Italia unitamente a Volkswagen Group Italia conferma inoltre la propria assoluta opposizione alla guerra in ogni sua forma».

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Le parole di Salvini contro il presidente Mattarella

Il viaggio a Est, insomma, non è partito benissimo. Sempre ieri, d’altronde, la folla riunita attorno a lui non ha perso occasione per ricordargli quando con fermezza ribadiva che «avrebbe scambiato mezzo Putin con due Mattarella». Al quale sui social diede del «venduto» per aver utilizzato il termine frontiera nel corso di un’edizione al Vinitaly. Il contesto? Un augurio di crescita all’export delle eccellenze italiane. Adesso forse sul presidente della Repubblica avrà cambiato idea, ma l’elenco degli scivoloni è in continuo aggiornamento. In mezzo si ritrova la gaffe del 2020 sul ponte di Genova quando elogiava il viadotto capace «di alimentarsi a metano». Ma i pannelli erano fotovoltaici. Più vecchia quella consumata al Parlamento europeo nell’ormai lontano 2014. Allora, il deputato belga Marc Tarabella, lo additò in italiano come «fannullone», in quanto a differenza degli altri nell’anno e mezzo precedente non lo aveva mai visto. Al contrario, Salvini era veloce ad accusare l’Unione europea di fare «aria fritta». «Abbiamo lavorato, ma lei non c’era. È una vergogna sentirla qui».

La gaffe in Polonia è solo l'ultima di una lunga serie: dalla citofonata di Bologna alle parole su Mattarella, gli scivoloni del capitano
Matteo Salvini al Parlamento Ue con la maglietta di Putin (Twitter)

Salvini e i selfie senza mascherina

Gli stessi luoghi in cui sarebbe ricomparso indossando la celebre maglietta di Putin. Ma in una lista lunga, c’è spazio anche per il Covid. Lo scenario questa volta è lo studio televisivo di DiMartedì, su La7. Il conduttore Giovanni Floris gli fece notare che non poteva posare per i selfie senza mascherina. Lui replicò con un «No?» sorpreso, destinato a fare storia e meme.

La citofonata di Salvini al Pilastro: «Scusi, lei spaccia?»

Come dimenticare che da paladino della legalità Salvini a Bologna, nel quartiere Pilastro, ha anche citofonato a una famiglia tunisina chiedendo se nell’appartamento qualcuno spacciasse. Un’uscita che gli valse una querela per diffamazione, poi archiviata dal giudice per le indagini preliminari. Nel 2018, da buon milanista, inoltre, ha posato insieme al capo ultrà della curva sud Luca Lucci, già condannato per rissa e spaccio di droga.

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Matteo Salvini a Mosca con la maglietta Pro Putin (Twitter)