Direttore: Paolo Madron
  • Economia e Finanza
  • Politica
  • Tecnologia e Innovazione
  • Attualità
x
  • Attualità
    • Cronaca
    • Gossip
    • Web
  • Cultura e Spettacolo
    • Arte
    • Cinema
    • Design
    • Libri
    • Moda
    • Musica
    • Serie Tv
    • Teatro
    • Tv
  • Economia e Finanza
    • Aziende
    • Lavoro
  • Politica
    • Europa
    • Italia
    • Mondo
  • Salute e Benessere
    • Beauty
    • Fitness
    • Food & Beverage
    • Medicina
    • Sanità
    • Wellness
  • Sport
    • Altri Sport
    • Calcio
    • Motori
  • Tecnologia e Innovazione
    • App
    • Device
    • Domotica
    • Gaming
    • Sostenibilità
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Politica

Piantedosi e i flop in serie su sicurezza e ordine pubblico

Il ministro dell’Interno Piantedosi si è accanito sui rave (pasticciando con il decreto), ma si è visto passare sotto il naso evasioni dal carcere minorile, autostrade bloccate dagli ultrà, caos sbarchi. E meno male che con la destra doveva finire la pacchia. Per molto meno Salvini chiedeva a ripetizione la testa di Lamorgese.

11 Gennaio 2023 09:32 Carlo Ciarri
Piantedosi e i flop in serie su sicurezza e ordine pubblico

Per un governo che su sicurezza e ordine pubblico si è presentato con la faccia da duro al grido di «è finita la pacchia» non sono stati 81 giorni esaltanti. Mettendo in fila i fatti delle ultime settimane, dalla fuga di alcuni detenuti dal carcere minorile Beccaria a Milano all’autostrada bloccata dagli ultrà impegnati in scontri tra opposte fazioni, in altri tempi si sarebbero sentite le urla per la richiesta di dimissioni da esponenti che ora occupano ruoli e poltrone di comando. La domanda che ci si fa, infatti, è: quale sarebbe stata la reazione degli esponenti di Fratelli d’Italia o del leader della Lega Matteo Salvini se fossero stati all’opposizione? Contare le volte in cui il Capitano ha chiesto le dimissioni di Luciana Lamorgese, l’ex ministra dell’Interno di un governo pure sostenuto dal Carroccio, è praticamente impossibile.

Blatte al Viminale, Scannapieco nella bufera (di neve) e altre pillole del 28 dicembre
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. (Getty)

Il pasticcio del decreto anti-rave: scritto male, riscritto e pure inutile

Eppure, come detto, i primi 81 giorni al Viminale di Matteo Piantedosi non sono stati esaltanti. Pronti via, ha messo a punto una norma anti-rave per rispondere a un raduno – era la fine di ottobre – a Modena. Ma la norma è stata scritta male. Il rischio di incostituzionalità era alto, perché le regole avrebbero potuto essere applicate a tutti i raduni, quindi anche alle manifestazioni politiche e sindacali. Viminale e governo sono stati costretti a fare marcia indietro. Inoltre, le opposizioni hanno avuto gioco facile a dire che il decreto era inutile, visto che il raduno di Modena si è sciolto senza la necessità di regole nuove.

Decreto Rave, ora si parla di «raduni musicali». Resta la pena da 3 a 6 anni. Testo modificato e cambia la norma di riferimento
Un rave party. (Getty)

I minori evasi a Milano e persino il figlio di Salvini derubato in strada

C’è stata poi la clamorosa evasione di sette giovani dal carcere minorile di Milano Cesare Beccaria nel giorno di Natale. Alcuni sono rientrati spontaneamente, altri sono stati nuovamente arrestati. Anche in questo caso, nessun grido di indignazione. Ma si è verificato un altro episodio che ha toccato il privato dell’esponente politico che più di tutti ha fatto della sicurezza la sua bandiera. Qualche giorno prima di Natale, il figlio di Matteo Salvini è stato aggredito da alcuni malviventi che gli hanno rubato il cellulare sotto minaccia di una bottiglia di vetro rotta. «È capitato a lui come, purtroppo, capita a tanti a Milano», ha minimizzato papà Salvini. «Fortunatamente non si è fatto male nessuno».

Carcere minorile Beccaria di Milano: gli ultimi 2 ragazzi evasi dal carcere sono stati fermati. Erano in Brianza.
Carcere minorile Cesare Beccaria di Milano (facebook.com)

Sbarchi, confronto impietoso: già arrivati più migranti di tutto gennaio 2022

Ecco poi il capitolo più corposo, quello dei migranti. Sul tema, come noto, Salvini ha dedicato centinaio di tweet. «Rocella Jonica. Questa non è accoglienza. Io ho bloccato traffico di esseri umani, con Lamorgese ne sono sbarcati decine di migliaia. Così ci #credo che ci sono gli accampamenti anche nelle nostre città. Soluzione? Contrastare certe Ong, come ho fatto da ministro» (18 agosto 2022); «Tornare a difendere i confini italiani dopo i ripetuti fallimenti della Lamorgese: lo farà il prossimo ministro dell’Interno. Voi che ne dite Amici?» (13 luglio 2022); «Sbarchi senza sosta. Lampedusa al collasso. L’Italia sta per esplodere. Se Lamorgese non è in grado di difendere la sicurezza e i confini italiani si faccia aiutare» (22 gennaio 2022). Solo per citare gli ultimi post. Eppure il confronto tra i primi 10 giorni di quest’anno con il 2022 è implacabile. Secondo i dati del Viminale, nei primi giorni di gennaio 2023 sono arrivati in Italia 3.709 migranti, più di quanto tutto il mese di gennaio 2022 (3.035).

Una migrante arrivata a Lampedusa insieme ad altre 45 persone è morta poco dopo lo sbarco: ipotermia la probabile causa del decesso.
Sbarco dei migranti in Sicilia, (Getty Images)

Scontri tra ultrà: mai era stata bloccata un’autostrada

C’è stato infine l’ultimo episodio di domenica 8 gennaio. Per circa un’ora i tifosi di Roma e Napoli hanno bloccato l’autostrada A1 all’altezza di Arezzo e si sono scontrati tra loro senza che la polizia potesse fare molto. A memoria, in un Paese in cui gli incidenti tra tifoserie non sono mai mancati e i casi mortali sono stati numerosi, mai si era registrato il blocco di un’autostrada per farla diventare un teatro di scontri. Insomma, una sfilza di episodi non proprio gratificanti per il prefetto seduto sulla poltrona del Viminale. Ma, almeno al momento, né da Salvini né da altri esponenti della maggioranza sono arrivate richieste di dimissioni. Nonostante in passato, soprattutto Salvini (che aveva scelto Piantedosi come suo capo di gabinetto al ministero dell’Interno) si era scagliato contro i titolari del Viminale per episodi (molto) meno gravi.

Oggetti contri le auto, fumogeni, petardi e un ferito: il bilancio degli scontri in A1 tra tifosi di Roma e Napoli.
Scontri in A1. (Twitter)

Gedi, Elkann e il destino delle testate del Triveneto
  • Aziende
Via col Veneto
Elkann vuole cedere anche i quotidiani locali del Triveneto. Tra i pretendenti oltre alla Sae di Leonardis, due cordate di industriali: una friulana nella quale spiccherebbe la famiglia Pozzo e una seconda che si è affidata a Finanziaria internazionale di Marchi. Mentre la veronese Athesis ha messo gli occhi sulla Gazzetta di Mantova.
Giovanna Predoni
Milano, una 20enne morta dopo aver mangiato il tiramisù. Il dolce ritirato dal mercato, la procura indaga per omicidio colposo
  • Cronaca
Milano, una 20enne morta dopo aver mangiato il tiramisù
La giovane si è sentita male dopo qualche boccone. Poi la corsa in ospedale e lo shock anafilattico: il dolce non avrebbe dovuto contenere lattosio, ma invece la procura ha trovato tracce in ogni porzione.
Redazione
Terremoto in Turchia, Montella: «Il mio hotel ha preso fuoco». Il tecnico allena l'Adana Demirspor ma per sua fortuna si trovava a Istanbul
  • Calcio
Terremoto in Turchia, Montella: «Il mio hotel ha preso fuoco»
L'ex tecnico di Roma, Fiorentina e Milan oggi allena l'Adana Demirspor, la squadra di una delle città più colpite dal sisma. Ma per sua fortuna si trovava a Istanbul per una trasferta: «I giocatori sono molto preoccupati e aspettano di ricongiungersi ai loro cari».
Redazione
Marcello Minenna: l'uomo che non affonda mai, dalla Calabria a Cdp
  • Politica
Minenna vagante
L'OBOLO DI SAN PIETRO. L'ex capo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli è il nuovo assessore all’Ambiente della Calabria e punta alla vicepresidenza di Cassa depositi e prestiti in quota Lega. Da sempre vicino ai grillini, fu a un passo dal guidare la Consob: ambizioni, guai e capriole di un economista dall'ego ingombrante.
Sebastiano Venier
  • Chi Siamo
  • Scrivono per noi
  • Tag
  • Feed
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Nielsen Digital Measurement Privacy Policy

Tagfin Srl Sede Legale: Via dell'Annunciata, 7 – 20121 Milano

Numero di partita IVA e numero d’iscrizione al Registro Imprese 11673800964 del Registro delle Imprese di Milano.

Registrazione della testata giornalistica Tag43 presso il Tribunale Ordinario di Milano, n. 100 del 23 Aprile 2021