In Italia tiene banco la cattura di Matteo Messina Denaro, il latitante ricercato per trent’anni e trovato oggi in una clinica privata di Palermo. E soprattutto nel capoluogo siciliano si inseguono le testimonianze, con tanti cittadini palermitani presenti nella stessa struttura, per visite mediche di varia natura o per accompagnare parenti e amici. Tra loro, anche un nome noto della storia calcistica del Paese, il capocannoniere di Italia ’90 e bomber di Messina, Juventus e nazionale italiana, Totò Schillaci. A intercettarlo sono stati i giornalisti di Repubblica, che ne hanno raccolto le prime parole. L’ex attaccante, stupefatto e ancora scosso, ma sorridente, ha dichiarato che è stato «un far west».

Schillaci: «Un far west, è stato un manicomio»
Nell’intervista video registrata da Repubblica Tv, si vede un Totò Schillaci ancora scosso da quanto vissuto, seppur sorridente. «Io ero lì che stavo aspettando per entrare alle 8 e un quarto. Ho visto entrare tutti i poliziotti incappucciati, mascherati. “Fermi tutti”, e ci siamo fermati», ha raccontato l’ex attaccante di Juve e nazionale. Il giornalista di Repubblica chiede: «E tu l’hai visto?». Schillaci risponde: «No, no, no, era tutto fermo. Ci hanno bloccati tutti, io stavo entrando ma è stato un manicomio. Un vero far west, tutti incappucciati. Non ero neanche entrato al bar, stavamo entrando, sono uscito per una sigaretta. Da quel momento in poi ho visto un manicomio».
Messina Denaro: le altre testimonianze
Tante le testimonianze raccolte da Repubblica e dai vari media. C’è chi dice di aver accompagnato i parenti e di essere andato al bar per la colazione quando «ho visto una cinquantina di agenti delle forze dell’ordine, che hanno bloccato ogni entrata e uscita oltre a ogni movimento. Sono stati bloccati anche i medici». E ancora un signore anziano: «Avevo già fatto al tampone, ero al sesto piano. Da sopra abbiamo visto che hanno bloccato tutto ma non capivamo il motivo. Non lo sapevano nemmeno i medici e gli infermieri. Poi si è sparsa la voce».
